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Laura

L’importante è che sia vero

Essere Laura, prendere o lasciare. Il suo aspetto delicato, la carnagione chiara e l’aria sbarazzina nascondono una grande determinazione e l’incapacità assoluta di far finta di niente, soprattutto di fronte a uno sgarbo o a un’ingiustizia. Catanese verace, ama la sua città e il mare che la bagna con tutte le emozioni sensoriali che sa provocare, con i suoi tramonti, i suoi profumi, il ritmico cantilenare delle onde e il garrito dei gabbiani. Risoluta e pragmatica, se si mette in testa un progetto o una nuova idea ci si impegna a fondo e la realizza a regola d’arte: l’importante è che sia una sua scelta. Se si forza, invece, diventa un pessimo esecutore. Ama l’autenticità, sia nelle relazioni sia nelle piccole gioie quotidiane: la risata di suo figlio Giancarlo, lo sguardo del compagno Alessandro, il pane che esce dal forno, impastato con le proprie mani, l’aroma della moka, la granita di ricotta, la voce di Maria Callas, la legna che brucia nel camino, la corsa e la danza, che la fa ritornare bambina. Non si apre facilmente, ma se ci entri in sintonia, se lasci che si affidi alla fiducia, come direbbe Bruce Springsteen in Secret Garden, la sua canzone preferita: «Ti guarderà e sorriderà, i suoi occhi diranno che lei ha un giardino segreto dove tutto ciò che vuoi, dove tutto ciò di cui hai bisogno, ci sarà sempre».