Essere Zaira, un po’ Zorro, l’eroico giustiziere con cui da bambina era fiera di condividere la Z del nome, un po’ femme fatale, grazie a quel piccolo neo sul labbro destro che l’ha sempre fatta sentire speciale. E se, come dice l’astrologia cinese, i nei non sono un semplice vezzo, ma una mappa della nostra personalità, per lei la teoria funziona, perché averne uno all’angolo della bocca significa amare il buon cibo, essere generosi e apprezzare le cose belle della vita. La galleria che dirige, fra le mura ottocentesche di un vecchio lanificio biellese, esprime la sua passione per la bellezza e la creatività; selezionare e scoprire autori contemporanei la porta a contatto con il mondo dell’arte che tanto la appassiona, fin dai suoi studi, e che mixa abilmente con il suo lavoro nell’azienda tessile di famiglia e il suo ruolo di mamma. Come un’orchidea phalaenopsis ha la delicata leggiadria di una farfalla e la capacità di radicarsi profondamente alla terra, come un albero secolare. Apparentemente altera e riservata, si è sorpresa nello scoprire di saper perdere il controllo, sentendosi però orgogliosamente umana.
ZAIRA