Essere Marzia il cuore in bilico tra il campo e il mare. Anche se ha appeso le scarpette al chiodo, per le compagne di squadra e per gli amici storici, continua a essere il bomber per la grinta con cui sapeva raggiungere la porta e finalizzare il tiro. Il calcio rimarrà sempre la sua grande passione e l’irrinunciabile adrenalina degli incontri continuerà a scorrerle sottopelle nelle giornate da tifosa; ma da qualche anno, la sua anima di sportiva e selvaggia, come il nome avrebbe dovuto portare, ha scoperto la vela e quel senso di liberà che soltanto il vento e le onde sanno regalare ed è stato amore a prima virata. Solare e determinata le piace organizzare feste, cene, reunion e di recente si è sorpresa nei panni di abile curatrice di una mostra fotografica, promossa da “La Doppia Elica”, l’associazione di cui è fondatrice, che si occupa di dare sostegno alle donne affette da tumori connessi alla mutazione genetica. È profondamente legata alla sua famiglia, alla mamma, all’adorato babbo, di cui sente ogni giorno la mancanza, a suo fratello con cui ha ritrovato il magico rapporto della giovinezza, al marito con cui ama scoprire posti sempre nuovi, e al figlio Gianluca a cui, anche se ormai ha diciassette anni, non smetterebbe mai di passare la mano fra i capelli, in una delicata carezza. Sognatrice e romantica reciterebbe come un mantra l’amore secondo Bill Parrish, protagonista del film “Ti presento Joe Black”, perché bisogna buttarsi nella vita e nell’amore, non accontentarsi delle mezze misure, non avere paura di osare mai, perché “Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh, equivale a non vivere. Ma devi tentare, perché se non hai tentato non hai mai vissuto”.
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