Risonanza magnetica del plesso brachiale
Che cosa si intende per risonanza magnetica del plesso brachiale?
La risonanza magnetica (RM) del plesso brachiale è un esame diagnostico che ricorre a campi magnetici e onde radio per fornire immagini dettagliate del corpo umano. Non è prevista l’esposizione del paziente a radiazioni ionizzanti. La risonanza magnetica del plesso brachiale viene utilizzata per visualizzare l’entità dei danni determinata da una lesione del plesso brachiale.
Per cosa viene utilizzata la risonanza magnetica del plesso brachiale?
La risonanza magnetica del plesso brachiale viene usata per determinare se un nervo è stato reciso completamente dal midollo spinale.
Chi può essere sottoposto alla risonanza magnetica del plesso brachiale?
L’esame viene controindicato in gravidanza, e deve essere eseguito con particolare cautela e solo in casi di assoluta necessità, soprattutto nelle prime 12 settimane. I portatori di pacemaker cardiaco o di neurostimolatori non possono essere sottoposti a risonanza magnetica, perché il campo magnetico e le onde prodotte dall’apparecchiatura potrebbero alterarne il funzionamento.
L’esame viene controindicato anche alle persone cui sono state impiantate protesi metalliche, chiodi e viti applicate in ortopedia, soprattutto se in prossimità di organi vitali. Questo per evitare che il campo magnetico prodotto dalla macchina possa causare uno spostamento in altra sede. Anche le protesi del cristallino impiantate per la cataratta e le valvole cardiache metalliche rappresentano un motivo di controindicazione all’esecuzione della risonanza magnetica.
Come viene svolta la risonanza magnetica del plesso brachiale?
Si deve far stendere il paziente supino su un lettino che, attraverso un comando elettronico, viene fatto scorrere fino a posizionarsi all’interno di un cilindro, tra i poli del magnete. Durante l’esecuzione il soggetto deve rilassarsi, respirare in modo leggero ed evitare di deglutire. In caso di malessere, il paziente può avvertire il personale addetto usando gli altoparlanti e i microfoni posizionati nella macchina. In genere l’esame dura in media dai 20 ai 30 minuti, anche se le tecniche più moderne permettono la riduzione dei tempi di rilevazione.
La risonanza magnetica del plesso brachiale è un esame doloroso e/o pericoloso?
La risonanza magnetica non è dolorosa, con l’eccezione della piccola puntura nel braccio richiesta dall’eventuale iniezione del mezzo di contrasto. Mentre viene eseguita si può avvertire il forte rumore causato dalla macchina. Inoltre, dal momento che restare chiusi in un grande cilindro per una certa quantità di tempo può generare un senso di claustrofobia, si può eseguire l’esame con la risonanza magnetica aperta. Questa particolare tecnologia è, infatti, indicata per soggetti claustrofobici.
L’unico possibile rischio associato all’esecuzione di una risonanza magnetica potrebbe essere costituito da una reazione allergica alla sostanza impiegata come mezzo di contrasto (gadolinio), che tuttavia determina complicanze molto più raramente in confronto ai prodotti a base di iodio utilizzati per gli esami radiografici.
Si prevedono norme di preparazione?
Il giorno dell’esame il paziente deve portare gli esami ematochimici, la prescrizione medica e il consenso informato. Se nell’esame è prevista l’iniezione del mezzo di contrasto, il soggetto deve essere a digiuno da 4 ore. Prima del test è necessario togliere tutti gli oggetti metallici, lenti a contatto, apparecchi per l’udito, protesi dentarie mobili, cinti sanitari, busti, parrucche e cosmetici da viso.