Scintigrafia miocardica
Che cosa si intende per tomoscintigrafia miocardica?
La tomoscintigrafia miocardica è un esame diagnostico non invasivo che permette di ottenere informazioni sul funzionamento del cuore. L’esame prevede la somministrazione di un radiofarmaco debolmente radioattivo che si fissa a livello del muscolo cardiaco. Le immagini ricavate da un’apparecchiatura chiamata gamma-camera vengono elaborate e interpretate dal medico nucleare e dal cardiologo che ha eseguito la prova e danno informazioni sullo stato di perfusione del cuore e sui vari parametri relativi al suo funzionamento.
Come viene svolta la tomoscintigrafia miocardica?
La tomoscintigrafia miocardica si divide in due fasi:
- Esame sotto sforzo, dove si inietta il radiofarmaco una volta terminata la prova da sforzo o la prova dopo stimolo farmacologico (il tipo di prova è deciso dal cardiologo che effettua l’esame, in base ai dati clinici del paziente).
- Esame a riposo, dove si inietta il radiofarmaco al paziente nelle condizioni di riposo.
- Solitamente le due parti dell’esame vengono eseguite nella stessa giornata.
- Il paziente viene prima valutato dal cardiologo che decide il tipo di stimolo adeguato ed effettua la prova, iniettando il radiofarmaco.
- Dopo la somministrazione del radiofarmaco, si fa accomodare il paziente in un’apposita sala d’attesa all’interno del reparto di medicina nucleare, dove mangerà un pasto grasso in attesa dell’acquisizione delle immagini. L’attesa dura circa un’ora.
- Le immagini vengono ottenute dalla gamma camera, con il paziente sdraiato sul lettino dell’apparecchiatura. Bisogna rimuovere gli oggetti metallici (es. collane, spille, monili) dal campo di rilevazione per non alterare la qualità delle immagini. Il paziente deve rimanere fermo mentre vengono acquisite le immagini.
- Dopo alcune ore dalla prova dopo stimolo, viene eseguita la seconda parte dell’esame a riposo. Si inietta il radiofarmaco al paziente questa volta nelle condizioni di riposo e si ripete la stessa procedura: attesa, pasto grasso e acquisizione delle immagini.
- Una volta terminato l’esame il paziente può riprendere le sue normali attività, con alcune precauzioni: non deve sostare all’interno dell’Istituto, ma uscire dall’ospedale senza soffermarsi in luoghi pubblici (supermarket, ristoranti) e deve evitare fino al giorno successivo vicinanza con donne gravide e bambini sotto i 12 anni.
Per cosa viene utilizzata la tomoscintigrafia miocardica?
L’esame consente di studiare la perfusione e la funzionalità cardiaca. La scintigrafia miocardica è richiesta nei pazienti in cui si sospetta una cardiopatia ischemica, oppure nei pazienti con malattia coronarica già nota, quando si vuole valutare l’entità e la distribuzione delle zone del cuore che ricevono meno sangue e il comportamento del cuore sotto sforzo.
Chi può essere sottoposto alla tomoscintigrafia miocardica?
Ogni persona può essere sottoposta a questo tipo di indagine, su richiesta da parte del medico curante, valutata successivamente dallo specialista di medicina nucleare e dal cardiologo che effettua l’esame.
Nel caso di presunta o accertata gravidanza, prima dell’inizio dell’esame la paziente deve informare il medico nucleare del suo stato. Il medico valuta se per motivi clinici sia indispensabile procedere con l’esame e in questo caso fornisce alla paziente tutte le spiegazioni insieme alla stima della dose di radiazioni somministrata al feto.
In caso di allattamento, potrebbe essere necessario sospenderlo temporaneamente. Il periodo di sospensione dipende dal tipo di radiofarmaco impiegato.
La tomoscintigrafia miocardica è dolorosa o pericolosa?
La tomoscintigrafia miocardia non è né dolorosa né pericolosa. Il radiofarmaco usato per l’esame non ha effetti collaterali, non è un mezzo di contrasto e non provoca reazioni allergiche. La quantità di radiofarmaco iniettato è minima e l’esposizione del paziente alle radiazioni ionizzanti è sovrapponibile ad altri esami simili. L’unico fastidio è rappresentato dalla puntura dell’ago per l’iniezione.
Si prevedono norme di preparazione?
Il paziente deve sospendere solo i farmaci indicati dal suo medico curante. Bisogna mantenersi a digiuno dal giorno precedente l’esame (l’acqua è concessa). È necessario evitare caffè e/o tè nelle 24-36 ore precedenti l’esame. Al paziente viene inviato un foglio informativo al momento della prenotazione.
Scarica le norme di preparazione previste per l’esame.