Epatite virale
I virus dell’epatite A, dell’epatite B, dell’epatite C e dell’epatite D sono le principali cause di epatite acuta e cronica in Italia, più del 50% dei casi. La diffusione delle infezioni virali e dei fattori di pericolo a cui sono collegati ha subito nell’ultimo decennio grossi cambiamenti. Il miglioramento generale delle condizioni igienico sanitarie, la vaccinazione obbligatoria per il virus B, la vaccinazione per il virus A, la maggior attenzione in comportamenti a rischio per il timore dell’AIDS, il miglioramento dell’igiene nei trattamenti sanitari (materiali monouso, sterilizzazione più precisa, ecc.) e lo sviluppo di esami diagnostici che consentono di riconoscere i virus (trasfusioni sicure) hanno fatto sì che la trasmissione delle epatiti virali sia diminuita.
L’infezione da virus A provoca una patologia acuta che non cronicizza. Il quadro clinico è quello di una patologia simil-influenzale con ittero (colorazione gialla della pelle) nella gran parte delle situazioni, nausea e vomito, stanchezza, diminuzione dell’appetito, male addominale, o diarrea. Il tempo d’incubazione – periodo tra l’infezione e l’evidenza clinica – va dalle 3 e alle 6 settimane, però può arrivare a 6 mesi. La maggioranza dei pazienti guarisce senza particolari disturbi durante il decorso della patologia. I sintomi sono più gravi negli adulti che nei bambini, nei quali la patologia è frequentemente priva di sintomi. Il contagio succede tramite il contatto oro-fecale – feci infette che contaminano cibi. La patologia è letale nel 0,02 % delle situazioni.
L’infezione da virus B dell’epatite provoca sintomi analoghi a quelli causati dal virus A, però a differenza di questo virus nel 5% delle situazioni l’infezione si cronicizza – mediamente se entro sei mesi dal principio della patologia non c’è la guarigione. Il virus B può quindi condurre alla cirrosi (cicatrizzazione), al tumore del fegato (carcinoma epatico) ed all’insufficienza epatica (diminuzione della funzione). Questi ultimi casi differentemente dall’epatite cronica, che può esserci per decenni senza che si presentino sintomi, sono la fase sintomatica della patologia del fegato. Il contagio succede al contatto di materiale infettato (sangue, fluidi biologici, strumenti infetti). La patologia acuta da virus B è letale nel 0,5% dei casi.
L’infezione da virus C cronicizza nel 60-85% delle situazioni; la patologia acuta è molto frequentemente priva di sintomi tanto che la gran parte delle diagnosi avviene molti anni dopo l’infezione. Anche il virus C può provocare cirrosi, epatocarcinoma ed insufficienza epatica. La maniera di contagio è analoga a quella del virus B, essendo però il C meno infettante. L’epatite C acuta può risultare fatale nel 0,1% delle situazioni. Il virus Delta coinfetta o superinfetta i portatori del virus B – in certi casi fino al 50% circa delle situazioni. L’infezione cronicizza in un tasso alto di casi ed è letale nel 0,2% dei casi acuti.
Approfondimento
- Scheda EPATITE A
- Scheda EPATITE B
- Scheda EPATITE C
Trattamenti
La terapia dell’epatite A (non complicata):
- Riposo a letto
- Dieta controllata
Terapie per l’epatiti croniche B e C:
- Somministrazione di interferoni da soli o in combinazione con altri antivirali (ribavirina, lamivudina, amantadina)