Epatopatia alcolica
Con epatopatia alcolica ci si riferisce a molte condizioni di alterazioni del fegato provocate da un consumo eccessivo di alcolici. L’epatopatia è un processo degenerativo tipicizzato da tre patologie del fegato collegate tra di loro da un crescendo di pericoli per la persona: la steatosi (fegato grasso), l’epatite alcolica, la cirrosi epatica. Il rapporto con l’alcolismo è complicato. Non tutti i bevitori, infatti, presentano danni al fegato, anche se sono molto probabili. La ragione si trova in una trasformazione dell’alcol (etanolo) in sostanze tossiche che compromettono il fegato in modo irreversibile e cronico, con un pericolo alto di insufficienza epatica e di cancro, sino ad aver bisogno di un trapianto di fegato.
Che cos’è l’epatopatia alcolica?
L’epatopatia alcolica è un processo infiammatorio progressivo ai danni del fegato collegato al consumo eccessivo di alcolici. È una patologia a più stadi. La steatosi causa un ingrossamento del fegato provocato da un immagazzinamento di trigliceridi, frequentemente senza sintomi per molto tempo. Questa condizione può precedere l’epatite alcolica, un’infiammazione cronica dei tessuti del fegato che conduce al decesso (necrosi) e al cambiamento delle funzionalità dell’organo. Il passo seguente è la generazione di cicatrici (fibrosi) caratteristico della cirrosi epatica, con lesioni permanenti al fegato.
Quali sono le cause dell’epatopatia alcolica?
La causa maggiore della epatopatia alcolica è il consumo eccessivo e prolungato di alcolici. È una patologia frequente negli alcolisti, interessa oltre la metà dei forti bevitori. Il 10-20% è interessato da epatite alcolica e cirrosi. Il pericolo cresce in proporzione alle quantità di alcolici bevuti e alla durata dell’abuso.
Il meccanismo che provoca l’epatopatia non è ancora del tutto chiarito. Si sa che la trasformazione dell’alcol a livello del fegato genera sostanze tossiche che danno inizio al processo infiammatorio, però non è da escludere la predisposizione genetica di certe persone.
Fattori di rischio alto sono anche l’epatite C, l’obesità e una dieta squilibrata.
Quali sono i sintomi dell’epatopatia alcolica?
I sintomi dell’epatopatia alcolica cambiano in base allo stadio della malattia.
In un primo momento (steatosi) il cambiamento può rimanere silenzioso, asintomatico, anche per molti anni. In certe situazioni può presentarsi con un indolenzimento passeggero nella zona destra e superiore dell’addome.
Nelle fasi avanzate (epatite alcolica e cirrosi) i sintomi sono più importanti:
- Febbre
- Male addominale
- Perdita di appetito
- Nausea e vomito
- Stanchezza
- Ittero, cioè ingiallimento della cute e della sclera, la parte bianca dell’occhio
- Disturbi nervosi, confusione, ansia, agitazione
Gli stadi avanzati dell’epatopatia, nello specifico l’epatite alcolica, una condizione critica che ha risultati letali, si rimanda a una serie di complicazioni anche serie, come:
- Ipertensione
- Varici, con possibili emorragie interne dei vasi dell’esofago
- Leucocitosi neutrofila
- Ascite, cioè la ritenzione di liquidi nella cavità addominale con pericolo di infezioni
- Encefalopatia epatica, con compromissioni tossiche al cervello
Come prevenire l’epatopatia alcolica?
Consumare alcolici con moderazione (non più di 2-3 bicchieri al dì di vino) o evitare del tutto il consumo di vino, liquori e birra è l’unica maniera di prevenzione dell’epatopatia alcolica. Bisogna cambiare il proprio stile di vita seguendo un’alimentazione sana, ricca di frutta e verdura, con pesce più volte alla settimana, facendo attività fisica regolare e moderata.
Diagnosi
I test di riferimento per la diagnosi di fegato grasso o steatosi epatica sono:
- Esami del sangue, con i test per la funzionalità epatica (bilirubina totale, albumina)
- Emocromo
- Ecografia addominale
- Tac (tomografia assiale) o Risonanza Magnetica (RM)
- Biopsia epatica
Trattamenti
La prima cosa da fare per chi ha problemi al fegato è smettere di bere. Nell’eventualità in cui si siano consumate grossi quantitativi di alcolici per molto tempo è meglio domandare un consulto a uno specialista di patologie del fegato, l’epatologo.
La terapia dell’epatopatia si effettua cambiando la propria dieta, facilitando l’organismo a ritrovare l’equilibrio metabolico con un’alimentazione sana. Frequentemente chi ha delle patologie del fegato è affetto da stati di malnutrizione e mancanze di numerose vitamine e minerali che devono essere reintegrati.
La cura farmacologico delle fasi più avanzate, in presenza di epatite, può richiedere l’utilizzo di corticosteroidi o di pentossifillina.
Nelle situazioni più serie, le persone che sono affette da epatite alcolica hanno bisogno di un trapianto di fegato.