Essere Veronica, milanese per nascita e per vocazione. Adora la sua città e i suoi riti; le opportunità e le bellezze che si nascondono agli occhi dei più, anche in pieno centro, nel suo brulicare frenetico e metropolitano. Il posto perfetto per fare o per sparire. Se ne allontana solo per un tuffo fra le colline del Monferrato, dove si è scelta un buen retiro, per sé e per la famiglia, in cui ascoltare la voce lenitiva della natura. Le piacciono le chiacchiere con le amiche davanti a una birretta; il tempo sereno e le risate con le sue figlie, che ogni giorno le regalano tesori inattesi; il cantare a squarciagola in auto, a ruota libera, senza repertorio, in un inno quotidiano al piacere di essere viva. Combattiva, con una forte attitudine alla felicità, come le piace definirsi, non nega la propria fragilità, la propria emotività e il bisogno di esprimere i propri sentimenti che ha imparato a manifestare prepotenti, come l’intenso azzurro che prende il cielo dopo la tempesta. È la pancia che comanda, molto più del cervello, perché essere timonieri non vuol dire non perdere il controllo, significa assecondare la corrente, raggiungere un porto e condurre chi ami al sicuro.
VERONICA