Una casa accogliente per anime perse
Essere Tatiana, occhi negli occhi, senza tante smancerie, sguardo altero e diretto: Così è se vi pare, parafrasando Pirandello, autore che ama molto. Se le dai il tempo e lo spazio per togliere la maschera da dura, ti puoi affacciare sulla sua generosità; sulla capacità di essere una casa accogliente per anime perse; sul senso di protezione – da lupo – nei confronti delle persone che ama, per quella famiglia sconfinata che non è solo figlia del sangue, ma del cuore, della mente e della vita. Non si sente mamma e i figli non rientrano nei suoi piani, ma sa essere una zia preziosa per quelli degli amici e una grande motivatrice per chiunque le chieda un consiglio. Le piace cucinare, soprattutto i piatti della tradizione, e va pazza per l’hockey su pista: non perde una partita della sua squadra del cuore, nemmeno in trasferta. Non sa dire di no e riesce a incastrare in agenda ogni invito o stimolo che la faccia sentire viva. È sempre il momento di un viaggio, le piacerebbe moltissimo diventare una mistery guest; di una cena in compagnia; di un aperitivo con le amiche o di una passeggiata con il suo cane Spritz, il nome non è casuale. Non le piace tagliare i ponti, preferisce perdonare che perdere, perché alla fine quello che conta è provarci e nessuno può essere certo di non sbagliare mai. E non è forse questo il bello di vivere? Sapere di avere un’altra possibilità?