Curare le allergie con efficacia, il modello Hub and Spoke
Curare le allergie, anche le patologie con sintomi più severi, è possibile. Ma è necessario un approccio che sia allo stesso tempo cucito su misura per il singolo paziente e multidisciplinare. La maggioranza delle patologie allergiche, infatti, coinvolge più organi e apparati: è necessaria sia la collaborazione tra specialisti della stessa disciplina sia quella tra medici e ricercatori di specializzazioni diverse, per individuare come curare le allergie nel modo più efficace e assicurare l’accesso alle cure in tempi brevi.
Abbiamo chiesto ad alcuni membri dell’équipe del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia Humanitas di raccontarci qual è il valore della cooperazione multidisciplinare nel loro quotidiano. Sia in ottica di semplificazione del lavoro sia per aumentare il benessere dei pazienti. Al centro di questo discorso c’è la struttura di tipo Hub and Spoke del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia.
Cos’è il modello Hub and Spoke
«Come responsabile del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia
– spiega il Prof. Enrico Heffler, che è anche direttore della Scuola di Specializzazione di Allergologia e Immunologia Clinica di Humanitas, mi occupo sia dell’Unità di Allergologia di Humanitas Rozzano, sia del coordinamento di tutti i Medical Care del gruppo Humanitas. La nostra équipe, quindi, ha come cuore centrale l’istituto clinico Humanitas di Rozzano, ma in realtà è molto ben collegata con tutte le allergologie Humanitas, sia quelle all’interno degli ospedali sia quelle nei Medical Care. Lavoriamo, infatti, con un modello Hub and Spoke».
Nel modello Hub and Spoke un centro più attrezzato e specializzato, l’Hub, lavora in sinergia con molti altri centri, denominati Spoke, che sono generalmente periferici, destinati all’accoglienza e alle cure di base e di I livello. In questo modo, grazie alla collaborazione e allo scambio di informazioni, si riesce ad offrire un’assistenza omogenea su tutto il territorio.
Enrico Heffler e tutta l’équipe del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia
è costantemente in contatto con i professionisti che lavorano negli altri centri, condividendo i percorsi diagnostici e terapeutici ma anche le attività scientifiche di aggiornamento e i percorsi interni di formazione.
Così si può facilitare l’accesso alle cure ai pazienti più complessi che necessitano di terapie più articolate e si rendono più efficaci i protocolli di tutti i pazienti in generale.
L’esempio dei pazienti con asma grave
«Oggi abbiamo a disposizione terapie efficaci anche per i pazienti allergici più gravi. Sto parlando, ad esempio, dei farmaci biologici per quelle persone con asma grave che non rispondono nonostante le terapie cortisoniche
– continua il prof. Heffler.
L’uso dei farmaci biologici richiede una maggiore personalizzazione della terapia perché è necessario capire qual è il meccanismo immunologico che causa la malattia. Per farlo serve anche una grande cooperazione tra gli specialisti, prima di tutto tra allergologo e pneumologo. Una volta riusciti a individuare il farmaco giusto, la qualità della vita del paziente migliora radicalmente».
Inoltre, si registra una riduzione importante dell’utilizzo di risorse sanitarie, perché i pazienti più gravi come gli asmatici, senza una terapia efficace sono costretti ad accedere molto frequentemente in pronto soccorso e vengono spesso ricoverati. Invece, con l’utilizzo delle terapie biologiche mirate, si arriva ad azzerare o quasi la necessità di ricorrere ai ricoveri e al Pronto Soccorso e l’utilizzo di cortisonici sistemici, riducendone pertanto gli effetti collaterali.
L’Hub and Spoke facilita diagnosi e terapie mirate
Il percorso che ha portato a raggiungere questi risultati, in termini di Ricerca scientifica, è stato piuttosto lungo e complesso. La strada per il paziente invece, quella che lo separa dalla diagnosi, è oggi piuttosto breve, anche se richiede una valutazione attenta.
La struttura Hub & Spoke costruita in Humanitas con il contributo dei professionisti del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia è pensata proprio per facilitare e ridurre i tempi della fenotipizzazione, ovvero della definizione del meccanismo immunologico sottostante alla patologia.
In che modo? Non importa qual è il centro a cui il paziente si rivolge per la prima volta, che si tratti di Rozzano, di un ospedale periferico o di un Medical Care, la persona viene “gestita” in modo analogo e valutata per comprendere se ha le caratteristiche per beneficiare delle terapie biologiche di ultima generazione.
In caso affermativo il paziente, adeguatamente inquadrato, viene indirizzato, attraverso dei percorsi preferenziali, direttamente nell’hub principale, quindi a Rozzano, dove va incontro a una serie di valutazioni e controlli che riguardano lo stato immunitario, la componente allergologica, la parte funzionale respiratoria e anche tutto ciò che riguarda le comorbidità, cioè le malattie che si associano alla malattia allergica principale.
«Tutto ciò è possibile perché abbiamo instaurato in tutti i centri, ma in particolare a Rozzano, diverse collaborazioni multidisciplinari con altri colleghi, quali otorinolaringoiatria, gastroenterologi eccetera» sottolinea Heffler.
L’interdisciplinarietà è come la democrazia
Come abbiamo sottolineato le patologie allergiche interessano contemporaneamente più organi e apparati. Questo significa che medici e ricercatori hanno la necessità di collaborare con altri specialisti per curarle al meglio. Si tratta di un elemento che può rappresentare una criticità, ma anche una grande opportunità.
«Lavorare all’interno di un team multidisciplinare può complicare le cose per uno specialista perché nessuno è re nel proprio regno – spiega Francesca Racca, assistente e ricercatrice specializzata in allergologia e immunologia clinica – si lavora in democrazia: le decisioni vanno condivise e non sempre i professionisti delle diverse varie discipline sono concordi. Allo stesso tempo questo approccio, alla base del sistema Hub and Spoke, è molto vantaggioso perché il paziente viene gestito in maniera completa, a 360°: nessun aspetto della sua salute e del suo benessere viene trascurato. Se talvolta può essere complicato per gli specialisti parlare tra loro e coordinarsi, con un po’ di organizzazione tutti beneficiano di questo approccio, medici, ricercatori e pazienti».
Tutti i vantaggi di curare le allergie in modo collaborativo
Gli specialisti che si occupano di discipline differenti ma che parlano tra di loro, imparano dagli esperti dell’altra disciplina a gestire al meglio una patologia che “normalmente” verrebbe trattata solo da un unico punto di vista. «Proprio dialogando si riesce a mettere a punto un protocollo di cura cucito su misura del singolo paziente – sottolinea Giovanni Paoletti, assistente presso l’Unità Operativa Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia
–. Parliamo quindi di una medicina che riesce a ottenere il massimo dei risultati perché, ad esempio, per la cura della poliposi nasale l’otorinolaringoiatra e l’allergologo si confrontano direttamente e insieme arrivano a capire se quel dato paziente può beneficiare maggiormente di un trattamento medico o di un trattamento chirurgico o delle due cose insieme».
Non c’è contrapposizione, nessuno “confonde” (involontariamente) il paziente cercando di convincerlo a optare per una via o per l’altra, come invece può accadere quando gli specialisti non hanno modo di comunicare tra loro direttamente.
Il dialogo e in alcuni casi la presenza contemporanea di più specialisti durante un esame (come accade ad esempio durante la visita multidisciplinare per esofagite eosinofila) consente di dialogare, scambiare le opinioni su diagnosi e terapia facilmente e anche condividerle in tempo reale con i pazienti.
Facilitare e velocizzare il percorso del paziente
«Ogni giorno nel mio lavoro penso a quello che vorrei per me se fossi al posto del paziente. Perché in realtà tutti siamo pazienti o lo saremo in futuro – spiega Francesca Puggioni, Capo Sezione Referente Clinico Organizzativo dell’Immuno Center – E tutti abbiamo in famiglia qualcuno che amiamo e che necessita di cure. Come medico ci tengo ad agire per fare in modo che prendersi carico della persona malata (o farlo nei confronti di se stessi) sia il più agevole possibile, grazie all’organizzazione delle strutture cliniche e alla collaborazione tra i medici. Anche quando si tratta di curare le patologie immunologiche e/o respiratorie gravi, quindici minuti di colloquio tra gli specialisti di diverse unità operative che si occupano dello stesso paziente possono risparmiare al malato dei mesi in termini di ottenimento della diagnosi e del trattamento terapeutico».
Quando il percorso di diagnosi e cura è relativamente “facile” da affrontare e seguire, tutto diventa meno complicato: i pazienti seguono con più facilità i protocolli terapeutici e migliorano più velocemente. Si ottimizza così anche l’uso delle risorse sanitarie, in termini economici e non solo.
Per i pazienti sapere di avere un team multidisciplinare a propria disposizione, avere la consapevolezza che c’è chi si occupa di ogni organo specifico con elevati livelli di conoscenza specialistica e che queste persone valutano il quadro clinico insieme, prendendo il paziente in considerazione nella sua interezza e complessità, è d’aiuto in ogni passo sia diagnostico sia terapeutico e alleggerisce il carico sociale della malattia.
Come nasce il Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia
«Quando insieme ai colleghi e al Prof. Giorgio Walter Canonica abbiamo fondato l’unità di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia, nel 2017, lo abbiamo fatto basandoci (anche) su tre cardini che sono sempre stati una mia fissazione (in senso positivo). Primo l’approccio multidisciplinare, perché parlare con i colleghi è fondamentale per avere un quadro completo del paziente – racconta Puggioni –. Ogni uomo, donna, bambino o bambina è fatto di organi che comunicano tra loro e lo stesso deve accadere tra i suoi medici.
Secondo la ricerca avanzata: per curare al meglio bisogna avere coraggio e cercare soluzioni nuove. Soprattutto andando nella direzione di trovare cure personalizzate di precisione superando la necessità di usare i farmaci “blockbuster” quelli che “vanno bene per tutti” salvo poi non curare alcune forme più gravi.
Terzo, l’urgenza di tenere conto anche delle esigenze psicologiche delle persone, perché le terapie devono integrarsi al meglio, quando possibile, con la vita quotidiana di chi stiamo curando. Tutto questo in Humanitas lo facciamo e ci permette di curare le malattie infiammatorie croniche eosinofiliche e allergiche al meglio grazie alla collaborazione e alla comunicazione che abbiamo costruito a partire dal Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia e al suo modello Hub and Spoke.».