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Autopalpazione del seno. Un gesto semplice, che può salvarci la vita

Una strana formazione al seno rilevata sotto la doccia… Quante volte è successo? E a quante donne purtroppo? Imparare fin da giovanissime a tenere sotto controllo le mammelle attraverso osservazione e autopalpazione consente di rilevare anche piccole anomalie e avvertire subito il proprio medico curante. Scopriamo come si pratica l’autopalpazione del seno insieme agli esperti del Gruppo Humanitas. 

Una parte fondamentale della prevenzione in rosa

Tra le primissime indicazioni dei medici per quel che riguarda la prevenzione al femminile c’è l’autopalpazione del seno, consigliata a partire dai 20 anni di età.
Infatti è fondamentale imparare a “conoscere” le proprie mammelle fin da giovanissime (la destra è spesso diversa dalla sinistra): l’obiettivo ovviamente non è l’autodiagnosi ma l’individuazione di eventuali cambiamenti che si possono verificare e persistere nel tempo e che vanno comunicati tempestivamente al proprio medico di fiducia

Il tumore al seno colpisce ogni anno decine di migliaia di donne

Purtroppo è il tumore più frequente nella popolazione femminile: si trova ad affrontarlo ben 1 donna su 8, ed è la prima causa di morte per tumore nelle donne tra i 40 e i 55 anni.  Nel 2020 è stato il tumore diagnosticato più frequentemente in Italia, 54.976 nuovi casi, ovvero il 14,6% di tutte le nuove diagnosi.

Autopalpazione: un gesto importante, da ripetere ogni mese

La metodologia è semplice, ma è bene che sia un medico a guidarla almeno la prima volta.
Prima di tutto bisogna imparare a osservare le proprie mammelle allo specchio. E poi procedere con la palpazione. La posizione ideale è da sdraiate, possibilmente dopo aver spalmato una crema idratante per aiutare la mano a scivolare meglio e riscontrare più facilmente formazioni anomale.  

Va effettuata una volta al mese. Ma quando?

Circa una settimana dopo il ciclo mestruale, tra il settimo e il quattordicesimo giorno. Gli esperti consigliano vivamente di continuare a eseguire l’autopalpazione anche con l’avanzare dell’età. Con la menopausa il tessuto mammario subisce un’involuzione della ghiandola a favore del tessuto adiposo (grasso) e questo accresce il valore diagnostico della autopalpazione.  

L’autoesame al seno in 4 mosse
  1.     Guardare allo specchio se ci sono irregolarità della cute
  2.     Palpare entrambe le mammelle in senso rotatorio (circolare) con le dita unite e piatte
  3.     Palpare bene anche l’ascella e il capezzolo
  4.     Effettuare una leggera spremitura del capezzolo per vedere se fuoriescono secrezioni in particolare sierose o ematiche
Cosa notare durante l’autoesame
  •     Se la mammella sembra arrossata e aumentata di volume
  •     Se la cute della mammella o dell’areola sembra alterata, arrossata, ispessita o re­tratta.
  •     Se il capezzolo appare retratto, soprattutto se la rientranza è comparsa da poco, e se sulla cute dell’areola ci sono piccole eruzioni cutanee o crosticine
  •     Se compaiono tumefazioni evidenti durante la palpazione della mammella o del cavo ascellare. 

In tutti questi casi, ma anche in caso di dubbi, è bene avvisare il proprio medico di fiducia, che provvederà eventualmente a programmare esami specialistici. 
Non bisogna preoccuparsi, invece, se si accusa dolore o senso di tensione al seno occasionalmente, soprattutto in corrispondenza del ciclo mestruale.
In presenza di familiarità importante dei tumori della mammella e/o dell’ovaio in più familiari, soprattutto di giovane età, è sempre bene chiedere consiglio a uno specialista.

Dopo i 30 anni: cosa cambia?

Per la salute del seno i medici consigliano di effettuare l’ecografia mammaria ogni 2 anni a partire dai 30 anni: si tratta di un esame di diagnostica per immagini basato sull’utilizzo di ultrasuoni, quindi non invasivo, che consente lo studio del parenchima mammario (la parte ghiandolare del seno) e dei cavi ascellari. 
E ogni 2 anni, dai 40 anni, di effettuare una mammografia bilaterale: questo è un esame fondamentale per la prevenzione del tumore della mammella, in grado di rilevare la presenza di lesioni anche di piccole dimensioni, tra cui quelle di origine tumorale.  

Per restare in salute possiamo fare ancora di più!

Come dicono gli esperti, la prima regola è adottare uno stile di vita sano.
Significa alimentarsi in modo moderato e corretto, mantenere il peso forma in qualsiasi momento della vita, anche durante la menopausa, evitare il fumo, limitare al massimo il consumo di alcool e ridurre quello di sale, praticare attività fisica in modo continuativo. 
La prevenzione delle malattie al femminile, anche quelle più gravi, dipende molto dalle scelte personali molto di più di quanto si pensi!