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Nuove frontiere per la diagnosi e il trattamento dell’asma
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Nuove frontiere per la diagnosi e il trattamento dell’asma

L’asma è una malattia respiratoria cronica complessa, spesso sottodiagnosticata o mal gestita. Quando si parla di asma, una delle principali difficoltà che emergono è quella di distinguere la malattia da altre condizioni con sintomi simili, come bronchiti ricorrenti o disfunzioni vocali. Inoltre, molte persone vivono con asma non controllata per mancanza di consapevolezza, aderenza irregolare alla terapia o accesso limitato ai farmaci più efficaci. Alcuni pazienti soffrono questa condizione perché impossibilitati ad accedere a cure specialistiche. Oggi, la Ricerca sta compiendo significativi passi in avanti sia per quanto riguarda la diagnosi sia dal punto di vista dell’efficacia delle cure, grazie allo studio dei marcatori vocali e all’immunoterapia.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Asma abbiamo chiesto al Dott. Giovanni Paoletti, Allergologo e Immunologo clinico presso Humanitas Research Hospital, di raccontarci i più recenti sviluppi in merito e abbiamo raccolto 5 consigli utili per tutti coloro che soffrono (o pensano di soffrire) di Asma.

Cosa sono i marcatori vocali e quale relazione hanno con l’asma?

I marcatori vocali sono caratteristiche specifiche della voce (come frequenze e armoniche). In un recente lavoro, fatto in collaborazione con la startup VoiceMed, li abbiamo analizzati usando una app e algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati ad hoc. I risultati preliminari mostrano che tali biomarcatori possono riflettere alterazioni del calibro delle vie aeree. Possono quindi essere usati come segnali indiretti di broncocostrizione nei pazienti asmatici. Si tratta di un dato molto interessante perché l’uso di un semplice smartphone per registrare e analizzare la voce potrebbe, in un prossimo futuro, diventare un nuovo modo non invasivo per supportare non solo la diagnosi ma anche il monitoraggio dell’asma.

Come è stato condotto lo studio sui marcatori vocali?

Questo progetto di Ricerca, intitolato “Vocal biomarkers correlate with FEV1 variations during methacholine challenge” e pubblicato sulla prestigiosa rivista Clinical Translational Allergy ha coinvolto 42 volontari con una sospetta diagnosi di asma sottoposti a un test di provocazione bronchiale (con Metacolina) presso IRCCS Humanitas. Questo test valuta la presenza di una condizione definita iperreattività bronchiale aspecifica (IBA), un aumento della reattività dei bronchi. Generalmente i bronchi, in presenza di sostanze nocive o irritanti che vengono inalate, come autodifesa reagiscono attraverso la tosse. Se questo fenomeno è “eccessivo” si parla di iperreattività, che provoca ostruzione delle vie aeree. È il cosiddetto broncospasmo: il sintomo tipico della malattia asmatica.

Le registrazioni vocali tramite app, poi studiate da un gruppo di bioingegneri, hanno mostrato una significativa correlazione tra marcatori vocali e variazioni del FEV1, il principale parametro spirometrico dell’asma. La spirometria è un semplice test respiratorio che misura il buon funzionamento dei polmoni attraverso una serie di parametri. Ogni paziente testato ha presentato un “profilo vocale” unico ma rilevante. Lo studio apre a una futura applicazione clinica personalizzata e digitale dell’analisi vocale, nella diagnosi e nella gestione dell’asma.

Qual è il ruolo dell’immunoterapia nel trattamento dell’asma?

L’immunoterapia allergene-specifica, impropriamente chiamata vaccino antiallergico, sia sublinguale che sottocutanea, può migliorare i sintomi dell’asma allergico e ridurre l’uso di farmaci da parte dei pazienti, anche se spesso i sintomi non spariscono del tutto. È indicata, però, in pazienti ben selezionati.

I farmaci biologici rappresentano invece una svolta per l’asma grave: agiscono su specifici meccanismi immunologici e permettono un controllo migliore, con un minor uso di corticosteroidi sistemici, meno riacutizzazioni, ospedalizzazioni e un generale miglioramento della qualità di vita dei nostri pazienti.

Quali consigli comportamentali possiamo dare a chi soffre di asma?

Per tutti i pazienti asmatici è fondamentale, prima di tutto, non sospendere mai i farmaci senza parlarne prima con il medico. Secondo, è importante usare correttamente l’inalatore: tecnica e costanza sono fondamentali. Anche da questo punto di vista, il curante può dare tutte le indicazioni utili.

Non è sempre possibile, ma andrebbero evitati i fattori scatenanti, come fumo, polvere e pollini per i soggetti allergici. Infine, vanno monitorati i sintomi e il respiro con regolarità, tramite test di funzionalità respiratoria, e va valutata l’infiammazione dei bronchi. Un ultimo consiglio: seguire un piano d’azione personalizzato, concordato con il proprio specialista.

Cosa possiamo consigliare, invece, a chi ha il sospetto di avere l’asma?

In presenza di tosse persistente, respiro corto, fischi al torace oppure oppressione toracica, soprattutto di notte o dopo l’esercizio fisico, è bene parlarne con il proprio medico. Un semplice test di funzionalità respiratoria (spirometria) può aiutare a ottenere una diagnosi.

Anche se di asma non si può “guarire” in senso stretto, grazie alla Ricerca oggi esistono trattamenti personalizzati capaci di trasformare la vita dei pazienti. Individuare la terapia giusta, grazie all’aiuto di uno specialista esperto, significa ridurre sintomi, evitare crisi e vivere una vita piena, attiva e senza limitazioni.