Diabete tipo 2
Il diabete è una patologia che si contraddistingue per la presenza di quantità troppo elevate di glucosio (zucchero) nel sangue. L’eccesso di glucosio, conosciuto come iperglicemia, può essere provocato da una carente produzione di insulina o da una sua azione non corretta; l’insulina è l’ormone che controlla il livello di glucosio nel sangue. Le forme più diffuse di diabete sono due: il diabete di tipo 1 (con mancanza di secrezione insulinica) e il diabete di tipo 2, causato da diminuita sensibilità all’insulina da parte di fegato, muscolo e tessuto adiposo e/o a una ridotta secrezione di insulina del pancreas.
Che cos’è il diabete di tipo 2?
Il diabete di tipo 2 è una patologia molto comune in tutto il mondo Occidentale e la sua incidenza è in costante aumento (si prevede che nel 2030 più di 400 milioni di soggetti al mondo ne saranno affetti). La classificazione ufficiale considera il diabete di tipo 2 come un’imperfezione della secrezione insulinica, che può gradualmente aggravarsi col passare del tempo e che si origina su una condizione antecedente di insulino-resistenza (resistenza periferica all’azione dell’insulina e in particolare nel fegato, nel muscolo e nel tessuto adiposo).
Quali sono le cause del diabete di tipo 2?
L’origine del diabete 2 è ancora nota, ma si riconoscono origine poligenica e multifattoriale, al punto tale che non è considerata come una sola malattia ma come un insieme di diverse sindromi. La probabilità di manifestare la patologia aumenta con l’età (di solito si presenta in età adulta, dopo i 30-40 anni), con la concomitanza di obesità e l’assenza di attività fisica, ma è anche diagnosticata nei bambini e negli adolescenti. La familiarità per la patologia apre avere un ruolo notevole: quasi il 40% dei diabetici di tipo 2 ha in effetti parenti di primo grado (genitori o fratelli) colpiti dalla stessa patologia.
Quali sono i sintomi del diabete di tipo 2?
Il diabete di tipo 2 di solito resta silente per diversi anni dato che l’iperglicemia si evolve progressivamente e, quantomeno all’inizio, non è di entità così grave da causare i caratteristici sintomi del diabete (stanchezza, incremento della sete e della diuresi, calo ponderale senza aver effettuato una dieta, malessere, dolori addominali).
Le principali complicazioni originate dal diabete possono provocare al soggetto danni anche seri a livello neurologico, renale, oculare e cardio-cerebrovascolare.
Come prevenire il diabete di tipo 2?
Per prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2 è raccomandabile cercare di avere uno stile di vita equilibrato: è stato in effetti provato che lo svolgere un’attività fisica aerobica di lieve intensità della durata di 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana, abbinata a un calo complessivo di almeno il 10% del peso corporeo, diminuisce l’incidenza del diabete di tipo 2 del 60%.
Fondamentale anche la dieta: un’alimentazione ad alto contenuto di acidi grassi saturi (grassi animali) incrementa il pericolo di sviluppare il diabete, mentre sostituendo questi grassi con acidi grassi insaturi (i cosiddetti grassi buoni, omega 3 e omega 6) lo riduce.
Indispensabile per il corretto trattamento del diabete tipo 2 è affidarsi a centri specialistici dove si effettui una cooperazione tra i diversi specialisti (diabetologi, oculisti, nefrologi, cardiologi) per l’idoneo monitoraggio dei fattori di rischio e lo screening delle complicazioni, senza tralasciare la cura delle stesse, l’uso di terapie innovative (incretine, nuove insuline, nuovi farmaci che saranno a breve disponibili sul mercato) abbinate alle tecniche educazionali di base (terapia educazionale di gruppo, attività fisica, educazione alimentare)
Diagnosi
Per poter fare la diagnosi di diabete occorre effettuare un esame del sangue. Per la diagnosi di diabete basta un valore di glicemia a digiuno >126 mg/dl provato in almeno due giorni diversi, oppure valori superiori a 6.5% di emoglobina glicata provati da un secondo prelievo, oppure riscontro di glicemia>200 mg/dl in presenza di sintomi.
Trattamenti
Per il diabete di tipo 2 si possono mettere in atto vari trattamenti. La grande presenza di questa tipologia è in massima parte correlata all’aumento dell’obesità e alla sedentarietà, perciò una sana alimentazione e un’attività fisica regolare sono il fondamento del trattamento del diabete. Solo il 10% dei soggetti con diabete di tipo 2 riesce ad avere tuttavia un buon controllo nel tempo della patologia senza il trattamento farmacologico, e ad ogni modo le linee guida nazionali e internazionali consigliano di abbinare alla terapia educazionale (relativa allo stile di vita) la terapia educazionale. I medicinali a disposizione per il trattamento del diabete di tipo 2 sono:
- Medicinali secretagoghi (sulfaniluree): agiscono sul metabolismo degli zuccheri; possono avere degli effetti di aumento di peso e dare ipoglicemia poiché stimolano il pancreas a produrre insulina ma senza che vi sia una regolazione in rapporto alla quantità di zucchero circolante.
- Biguanidi (metfromina): migliorano la sensibilità periferica dell’insulina naturalmente prodotta, e hanno un leggero effetto positivo sul peso corporeo, possono provocare disagi al tratto gastroenterico.
- Tiazolidinedioni: anch’essi migliorano la sensibilità periferica dell’azione insulinica agendo sul metabolismo degli zuccheri, riducono i trigliceridi (possono incrementare il colesterolo HDL), possono determinare un aumento di peso.
- Agonisti del recettore GLP-1: stimolano il pancreas a produrre insulina in maniera naturale, perciò per quanto riguarda l’iperglicemia, possono facilitare una perdita di peso in certi casi anche notevole, ma possono creare disagi al tratto gastroenterico.
- Inibitore della DPP-4: effetti sul metabolismo degli zuccheri in modo affine ai precedenti ma con effetti minori o inesistenti sul peso.
- Inibitori dell’alfa-glucosidasi: diminuiscono l’assorbimento intestinale del glucosio.
- Insulina: anche i pazienti affetti da diabete tipo 2 spesso possono avere effetti positivi col trattamento con insulina sottocute in certi casi abbinata alle terapie descritte prima.
Nei pazienti diabetici i valori glicemici corretti sono:
- Glicemia a digiuno e pre-prandiale (prima di pranzo e prima di cena) tra 90-130 mg/dl;
- Glicemia post-prandiale (due ore dopo i pasti) < 180 mg/dl;
- Emoglobina glicata<7%
- Non c’è una terapia farmacologica che vada bene per tutti i soggetti affetti da tipo 2, ma per ogni caso si deve stabilire una terapia personalizzata che tenga in considerazione le diverse particolarità.
- Il soggetto diabetico deve evitare o smettere di fumare, tenere sotto controllo anche con i farmaci i valori pressori ed i valori dei grassi nel sangue (colesterolo ldl e trigliceridi).