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Enciclopedia

Fibromi uterini

I fibromi (o miomi) uterini sono neoformazioni solide benigne che vengono dal tessuto muscolare dell’utero. Sono la neoplasia benigna femminile più tipica. Si stima infatti che una donna su tre, dopo i 35 anni, sia portatrice di almeno un mioma.

I fibromi uterini possono presentarsi singoli o multipli e generarsi verso la cavità uterina (fibromi sottomucosi o endocavitari), nello spessore della parete uterina (fibromi intramurali) o verso l’esterno dell’utero (fibromi sottosierosi). Le misure di questi tumori benigni sono molto mutevoli: possono infatti essere di pochi millimetri sino a una dimensione simile a quella di un’anguria.

Che cosa sono i fibromi uterini?

I numerosi tipi di fibroma possono trovarsi presenti nell’utero allo stesso tempo. I fibromi sottosierosi e intracavitari possono anche essere peduncolati (cioè attaccati all’utero solamente tramite un peduncolo, che consente una certa motilità alla neoformazione).

Quali sono le cause dei fibromi uterini?

Le ragioni alla base dello sviluppo dei fibromi non sono ancora conosciute. Un ruolo di una certa rilevanza parrebbe però avere la predisposizione genetica e da una conseguente suscettibilità alla stimolazione ormonale.

Quali sono i sintomi dei fibromi uterini?

La sintomatologia che si associa ai fibromi uterini varia con le misure però, principalmente,  con la base dei miomi. Frequentemente, infatti, fibromi anche di grandi misure sono asintomatici. Altre volte, invece, un fibroma piccolo, ma posizionato, ad esempio, dentro alla cavità endometriale, può condurre a sintomi rilevanti. I sintomi segnalati dalle pazienti con più frequenza sono:

  • Mestruazioni abbondanti e/o vicine (con conseguente anemizzazione).
  • Dismenorrea (cioè mestruazioni dolorose).
  • Dolore pelvico.

Problemi a cominciare o a portare a termine una gravidanza. A questo proposito si deve rammentare che i fibromi sono raramente ragione di infertilità e che, quasi sempre, non compromettono il normale sviluppo della gravidanza stessa, anche se il loro volume cresce costantemente durante i primi mesi di gestazione. Nella maggioranza dei casi, il mioma coesiste semplicemente con la gravidanza. Certe volte, invece, il mioma può essere agente di contrazioni uterine e diminuzione dello sviluppo fetale.

Sensazione di pesantezza, gonfiore addominale, necessità frequente di urinare, problemi intestinali (questi ultimi sintomi sono meno frequenti).

Come prevenire i fibromi uterini?

Visto che le ragioni alla base della crescita dei fibromi uterini non sono ancora chiare e che un ruolo fondamentale si pensa abbia la predisposizione genetica, non si conoscono ancora comportamenti corretti che si possano eseguire in modo da prevenire l’insorgenza di queste formazioni tumorali benigne.

Diagnosi

La diagnosi di fibroma uterino si fa con la visita specialistica ginecologica combinata all’ecografia trans vaginale e (se necessario) trans addominale.

Trattamenti

Frequentemente i fibromi sono asintomatici: in queste situazioni la terapia si fonda sul controllo periodico – tramite visita ginecologica ed ecografia – per verificarne le possibili alterazioni di volume e di posizione. Quando, invece, i fibromi sono sintomatici, le possibilità di trattamento sono:

La terapia farmacologica:

  • pillola anticoncezionale estro/progestinica, progesterone naturale o medicinali progestinici. Questi medicinali non sono capaci di rimuovere i fibromi, però possono ostacolare la loro crescita e, principalmente, minimizzare la quantità del flusso mestruale ed il dolore mestruale.
  • Medicinali “analoghi del gn-rh”: è un’iniezione mensile che, arrestando la creazione di ormoni femminili, genera una menopausa “transitoria”, che elimina i sintomi metrorragici e può condurre a una certa riduzione delle misure del fibroma.
  • Visto che i medicinali usati risultano adeguati ai problemi mestruali, però frequentemente non riescono a fermare lo sviluppo dei fibromi e la gran parte delle volte hanno un’efficacia temporanea (cioè i sintomi ritornano una volta finita la terapia), la cura farmacologica si usa solamente in situazioni specifiche (per esempio, per curare l’anemia causata dai fibromi o come terapia preparatoria ad un intervento chirurgico).
  • La terapia chirurgica: è rivolta all’asportazione dei fibromi. A seconda del tipo, della grandezza e della quantità dei fibromi da eliminare possono venire adoperate diverse tecniche chirurgiche:
  • Laparoscopia: gli strumenti chirurgici e ottici per fare questo intervento si inseriscono nella cavità addominale tramite piccole incisioni, una sotto l’ombelico, le altre nella parte inferiore dell’addome.
  • Laparotomia: l’intervento si esegue tramite una grande incisione della parete addominale (cioè “a cielo aperto”).
  • Isteroscopia: l’intervento si fa inserendo gli strumenti chirurgici nella cavità uterina, tramite la vagina. Questa tecnica consente di asportare dei fibromi a crescita endocavitaria.
  • La chirurgia laparoscopica o laparotomica si può usare, oltre che in maniera conservativo (miomectomia), anche in maniera demolitiva, eliminando cioè consensualmente alla malattia, il viscere uterino completo (isterectomia). La decisione della via a cielo chiuso (laparoscopia) o aperto (laparotomia) dipende sostanzialmente dalle misure dei miomi.

 

Embolizzazione: è una tecnica radiologica, tramite la quale si trova l’arteria che “nutre” il fibroma e la si va a bloccare, togliendo così al fibroma l’apporto di sangue da cui prende nutrimento per svilupparsi. La manovra include quindi una progressiva diminuzione delle dimensioni dei fibromi stessi senza dover far ricorso all’intervento chirurgico. È una procedura che però non è eseguibile per tutti i miomi e, frequentemente, durante la fase di riassorbimento del fibroma, genera dolore e anche perdite ematiche.