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Enciclopedia

Membrana Epiretinica

Le patologie che interessano l’interfaccia vitreo-retinica sono caratterizzate da alterazioni fisiche dell’occhio che possono provocare gravi danni alla vista. Tra queste c’è la Membrana Epiretinica (anche nota come pucker maculare) che si verifica a causa della formazione di uno strato di cellule in grado di esercitare una trazione sulla retina, provocandone il distacco.

Cos’è la membrana epiretinica?

Lo stadio iniziale della Membrana Epiretinica viene definito cellophane maculare a causa dell’immagine brillante riscontrata dall’oftalmologo sul fondo dell’occhio durante l’esame oftalmoscopico. La prevalenza dell’ERM aumenta con l’avanzare dell’età: sembra che sia il 2% in pazienti sotto i 60 anni e il 12% in quelli sopra i 70 anni.

Da cosa può essere causata la membrana epiretinica?

Non si hanno molte informazioni precise sulla sua origine. La forma più frequente non deriva da una causa evidente, se non quella del naturale invecchiamento dell’occhio. Da questo processo di alterazione del corpo vitreo deriva la proliferazione e l’accumulo di diversi tipi di cellule: cellule gliali, fibroblasti, macrofagi e cellule dell’epitelio pigmentato.

Altre cause possono essere:

  • Processi infiammatori oculari
  • Trombosi venose della retina
  • Diverse forme di maculopatie
  • Esiti di chirurgie oftalmiche
  • Esiti di laser retinico
  • Sindromi rare

Con quali sintomi si manifesta la membrana epiretinica?

La Membrana Epiretinica è una patologia che si può sviluppare silenziosamente, senza manifestare sintomi.

In genere il paziente può segnalare sintomi molto variabili come:

Alterazione del punto di messa a fuoco (metamorfopsia)

Visione doppia monoculare

Micropsia, condizione neurologica in cui gli oggetti appaiono più piccoli di quanto siano in realtà

Macropsia, condizione neurologica in cui gli oggetti appaiono più grandi di quanto siano in realtà

Diversi gradi di diminuzione dell’acuità visiva

Diagnosi

La diagnosi viene formulata in seguito alla visita oculistica, confermata da una tomografia a coerenza ottica (OCT).

La tomografia consente di definire lo stadio di trazione a carico della retina.

Trattamenti

L’intervento chirurgico può essere più o meno urgente in base allo stadio del danno oculare. L’intervento standard è la vitreoctomia e consiste nel peeling della membrana limitante interna e nell’uso di una sostanza tamponante, come aria, gas o olio di silicone, che aiuterà la chiusura del foro.

Recentemente si è dimostrata l’utilità dell’Ocriplasmina (JETREA) nella terapia della sindrome di trazione vitreo-maculare. Consiste in un’iniezione di questo enzima nella cavità vitrea.

Prevenzione

La griglia di Amsler, un test di autovalutazione eseguito direttamente dal paziente, permette di individuare più facilmente la percezione alterata delle immagini o la comparsa di metamorfopsie. Se il paziente dovesse vedere le righe ondulate, è importante rivolgersi all’oculista specialista in patologie retiniche.