Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Telegram

Enciclopedia

Rettocolite ulcerosa

La rettocolite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica che colpisce innanzittutto il retto e può coinvolgere parzialmente o completamente il colon. Le cause dell’infiammazione sono ancora sconosciute. I sintomi clinici principali sono dissenteria, spesso con sangue e muco, e dolori addominali.

Fino al 35% dei casi possono essere presenti dei sintomi extra-intestinali, quali dolori articolari e manifestazioni dermatologiche. Nel 15% dei casi la sintomatologia è così violenta con numerose scariche di feci liquide con sangue, disidratazione e febbre, da rendersi necessario un ricovero urgente in ospedale per poter somministrare il trattamento in vena e tenere il paziente monitorato.

In casi rari refrattari alla terapia medica è necessario procedere a un intervento di colectomia totale. La patologia è caratterizzata da episodi acuti seguiti da periodi di remissione in cui è clinicamente silente. La frequenza degli episodi sintomatici può variare da 1 o 2 attacchi l’anno a numerosi episodi che riducono il periodo di benessere a pochi mesi l’anno. Se non ben curata, l’infiammazione cronica può causare, con il passare del tempo, alterazioni irreversibili delle cellule intestinali con il possibile sviluppo di lesioni tumorali. Per questo e per evitare le riacutizzazioni, viene somministrato un trattamento anche nei periodi di benessere. La terapia medica di questa patologia si basa sulla somministrazione di medicinali anti-infiammatori e immunosoppressori.

Cos’è la rettocolite ulcerosa?

La rettocolite ulcerosa è una patologia caratterizzata da un’infiammazione cronica dell’intestino, che colpisce il retto e può interessare parzialmente o completamente anche il colon. L’infiammazione causa le lesioni ulcerose responsabili dei sintomi intestinali. L’andamento della malattia è caratterizzato dall’alternarsi di episodi acuti e periodi di remissione clinica. La frequenza degli attacchi può variare fino quasi a susseguirsi senza periodi di benessere.

Quali sono le cause della rettocolite ulcerosa?

Le cause di questo disturbo non sono ancora note, ma l’ipotesi più attestata è che fattori ambientali come i microorganismi batterici intestinali, in presenza di un assetto genetico predisponente, siano in grado di scatenare l’attacco da parte del sistema immunitario che va a toccare anche l’intestino.

Quali sono i sintomi della rettocolite ulcerosa?

La rettocolite ulcerosa si manifesta con dissenteria ematica, anche notturna, accompagnata da dolori e crampi addominali, che spesso trovano sollievo con l’evacuazione. Spesso si manifestano urgenza e difficoltà a trattenere lo stimolo defecatorio e un’evacuazione di piccolo volume o anche solo di muco e sangue.

Se la malattia colpisce esclusivamente il retto può essere presente, al posto della dissenteria, una stitichezza anche severa. Gli episodi più gravi (15%) sono caratterizzati dalla comparsa di febbre e disidratazione e necessitano di un ricovero ospedaliero urgente per potersi sottoporre al trattamento adeguato a base di cortisonici, immunosoppressori, antibiotici e supporto nutrizionale in vena. Solo in casi rari refrattari alla terapia è necessario un intervento di colectomia totale. Fino al 35% dei casi sono presenti delle manifestazioni extra-intestinali: artralgie e artriti localizzate sia alla articolazioni periferiche che alla colonna vertebrale; manifestazioni dermatologiche come noduli sottocutanei, arrossati e dolenti o lesioni purulente che tendono ad ingrossarsi localizzate spesso agli arti inferiori; episcleriti e uveiti; malattie epatobiliari.

Infine, l’infiammazione cronica può causare, con il passare del tempo, lesioni precancerose con un maggior rischio di sviluppare un carcinoma intestinale rispetto al resto della popolazione.

Diagnosi

Le tecniche per diagnosticare la rettocolite ulcerosa sono:

  • La colonscopia con visualizzazione dell’ileo e con biopsie intestinali: serve a valutare lo stato della mucosa intestinale e l’estensione della patologia. Le biopsie, per mezzo dell’esame istologico, servono a valutare se, a livello microscopico, ci sono aspetti tipici dell’infiammazione cronica (alterazioni strutturali del tessuto, infiltrati di globuli bianchi). È assolutamente essenziale per la diagnosi.
  • Cromoendoscopia o narrow band imaging: sono tecniche aggiuntive in corso di colonscopia che consentono di visualizzare con maggior dettaglio le aree sospette per displasia del colon.
  • Calprotectina fecale: indicata come esame di 1° livello in pazienti con dissenteria e dolori addominale. La sua presenza ad alta concentrazione nelle feci aumenta il sospetto che si tratti di una rettocolite ulcerosa. Indicata anche per monitorare la malattia e la risposta alle terapie in modo non invasivo.
  • Rx addominale: nei casi gravi indica la sede e l’estensione della patologia e sull’eventuale sviluppo di complicanze.
  • Ecografia delle anse intestinali: consente di valutare la parete intestinale in modo non invasivo. Indicata come esame di primo livello in pazienti con dolori addominali e dissenteria e per monitorare la malattia e la risposta alle terapie in modo non invasivo.

Trattamenti

La terapia per la rettocolite ulcerosa mira a risolvere l’infiammazione intestinale mediante inibizione di processi coinvolti nell’attivazione della cascata infiammatoria e del sistema immunitario.

I medicinali utilizzati sono:

  • Mesalazina (5-ASA): un farmaco ad azione topica che agisce direttamente come anti-infiammatorio sulla mucosa intestinale.
  • Steroidi: hanno una potente azione anti-infiammatoria a livello di tutto l’organismo e modulano la risposta immunitaria.
  • Azatioprina o 6-mercaptopurina: si tratta di immunosoppressori che inducono la morte della gran parte dei globuli bianchi attivati, responsabili dell’infiammazione.
  • Ciclosporina: un immunosoppressore in grado di inibire la funzione i linfociti, responsabili dell’attivazione del sistema immunitario, e che di solito si usa nei casi di colite severa resistente al cortisone.
  • Farmaci biologici (infliximab): anticorpi monoclonali biotecnologici in grado di bloccare in modo selettivo una delle molecole principali (TNF) responsabili dell’infiammazione.
  • Intervento chirurgico di colectomia totale quando i farmaci non hanno spazio terapeutico.
  • Farmaci sperimentali che possono avere vari meccanismi d’azione e che solo Centri d’eccellenza selezionati possono somministrare nell’ambito di studi clinici.

Prevenzione

Purtroppo non è possibile prevenire l’insorgenza della rettocolite ulcerosa, ma si possono prevenirne le complicanze e l’evoluzione.

Diagnosi precoce di malattia: consiste nel richiedere esami e delle feci in caso di dissenteria e/o dolori addominali specie in soggetti con familiarità per patologie autoimmuni. In caso di sanguinamento rettale cronico, la colonscopia è indicata per una diagnosi precoce.

Prevenzione delle neoplasie intestinali eseguendo una colonscopia con biopsia seriale o con nuove metodiche (cromoendoscopia) ogni 1-2 anni in caso di rettocolite ulcerosa estesa oltre il retto, a partire da 8 anni dalla diagnosi.

Prevenzione delle infezioni opportunistiche, nei pazienti che si sottopongono a terapie immunosoppressive, eseguendo vaccinazione anti-influenzale ogni 12 mesi, vaccinazione anti-pneumococco ogni 5 anni,e vaccinazione per anti-epatite B al momento della diagnosi, se non già effettuata.