Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Telegram

Enciclopedia

Senso di soffocamento

Il senso di soffocamento è caratterizzato da una repentina difficoltà del respiro. Chi lamenta questo disturbo riscontra la sensazione di non riuscire a respirare. Solitamente, si tratta di un disturbo leggero e temporaneo, come quando si manifesta a seguito di un un periodo di attività sportiva intensa. Altre volte può avere cause differenti, come stress, ansia o attacchi di panico. Più grave e rilevante da una prospettiva medica è lo shock anafilattico che può colpire un soggetto sensibilizzato alla presenza di alcuni allergeni (farmaci, veleno d’insetti, lattice) e causare un broncospasmo, con conseguente mancanza d’aria.

 

Quali malattie possono essere associate a senso di soffocamento?

Le principali patologie associate a senso di soffocamento sono citate di seguito:

  • Allergia
  • Anafilassi (shock anafilattico)
  • Apnee notturne
  • Attacco di panico
  • Tetano

Questa non rappresenta una lista completa, è dunque sempre meglio interpellare il proprio medico di fiducia in caso i sintomi dovessero persistere.

 

Esistono rimedi che ostacolano il senso di soffocamento?

I rimedi variano a seconda che il problema sia collegato a condizioni temporanee o acute e continue. Nel primo caso, per esempio se è provocata da stress o ansia, potrebbe essere sufficiente riposare, bere un bicchiere d’acqua e rilassarsi. Se al soggetto manca aria all’improvviso, è necessario aiutarlo a stendersi ed evitare che ci siano troppe persone intorno.

In caso di patologie respiratorie quali asma, allergie o Bpco, è indispensabile adottare le cure prescritte dal medico. I disturbi respiratori legati a fattori metabolici si contrastano anche seguendo uno stile di vita sano, perdendo peso e facendo attività fisica. In tutti gli altri casi cure e terapie idonee devono essere indicate dal medico dopo una visita accurata.

 

In presenza di senso di soffocamento quando consultare il proprio medico?

Quando il disturbo si presenta con mancanza di respiro repentina e che non si attenua dopo poco è fondamentale chiedere l’intervento immediato del pronto soccorso. In caso di shock anafilattico (che si manifesta anche con battito cardiaco debole e veloce, eruzione cutanea, nausea e vomito), contattare immediatamente il pronto soccorso. Se il paziente è a conoscenza della sua condizione allergica, potrebbe avere con sé una dose di adrenalina (epinefrina) da iniettare immediatamente. È opportuno far ricorso alle cure mediche quando la mancanza di respiro improvvisa non si arresta nel giro di pochi istanti, i problemi aumentano o si fanno persistenti, la respirazione diventa accelerata (più di 40 respiri in 1 minuto), il bambino o l’anziano sono costretti a sedersi per respirare, il bambino o l’anziano soffrono di disturbi cardiaci, il problema si presenta su un bambino nato prematuro.