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Enciclopedia

Broncoscopia

Che cosa si intende per broncoscopia?

La broncoscopia è un esame diagnostico che viene eseguito dal medico utilizzando uno strumento specifico, il broncoscopio, che viene introdotto attraverso la bocca o il naso del paziente. Può essere eseguita in anestesia locale, in sedazione o in anestesia locale e sedazione (contemporaneamente).

 

Per cosa viene utilizzata?

La broncoscopia è solitamente utilizzata per motivi diagnostici (tumori endobronchiali, sarcoidosi, patologie interstiziali polmonari, infezioni polmonari) attraverso alcune metodiche applicative (biopsie trans-bronchaili, agoaspirati, bronco-aspirati, lavaggio bronchiolo-alveolare). È possibile utilizzarla anche per la rimozione di corpi estranei inalati accidentalmente o per altre procedure operative.

 

Come viene svolta la broncoscopia?

Circa 30 minuti prima dell’esecuzione dell’esame si prepara il paziente. Gli vengono tolti occhiali, collane e gioielli, apparecchi acustici e tutto quello che può rappresentare un ostacolo nel corso dello svolgimento dell’esame, quindi gli viene somministrato l’anestetico e gli viene applicato un catetere endovenoso, nel caso sia necessaria la somministrazione di farmaci nel corso della procedura. Successivamente, viene inserito il broncoscopio, che viene fatto passare delicatamente per le vie aeree.

 

Una volta terminato l’esame, il paziente viene tenuto sotto controllo per circa due ore, per accertarsi che non siano sopravvenute complicazioni.

 

Che norme di preparazione prevede?

Per il paziente che si sottopone ad una broncoscopia, è necessario presentarsi a digiuno da almeno tre ore, se l’esame viene eseguito in anestesia locale. Nel caso di esame in sedazione, il medico fornirà le indicazioni che riterrà più opportune. I pazienti che assumono farmaci devono rivolgersi al medico per eventuali sospensioni.

 

Quali pazienti possono essere sottoposti all’esame?

Esistono alcune controindicazioni assolute ad eseguire la broncoscopia.

Dovrebbero essere sottoposti a broncoscopia solo dopo valutazione specialistica i pazienti che soffrono di alterazioni della coagulazione del sangue, aritmie cardiache, insufficienza o cardiopatia ischemica, per i rischi connessi all’invasività, seppur lieve, dell’esame.

 

In aggiunta, i pazienti che soffrono di asma bronchiale non dovrebbero essere sottoposti all’esame se vi è una crisi in atto a causa di broncocostrizione o broncospasmo. Anche chi presentasse problemi di stenosi tracheale, insufficienza respiratoria o alta pressione polmonare dovrebbe essere sottoposto all’esame solo in caso di estrema necessità.

 

È un esame doloroso o pericoloso?

Nella maggior parte dei casi la broncoscopia non presenta alcun effetto collaterale, a parte un lieve fastidio determinato dal passaggio dello strumento attraverso la gola. In ogni caso, all’esame segue un periodo di osservazione di due ore, per verificare che il paziente non abbia problemi respiratori o piccoli sanguinamenti causati dall’esame. L’anestetico potrebbe determinare, nelle ore successive, secchezza della bocca, rallentamento dei riflessi e sonnolenza.