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Enciclopedia

Ecocardiografia transesofagea per via endoscopica

Che cosa si intende per ecocardiografia transesofagea per via endoscopica?

L’ecocardiografia è una metodica che permette di studiare il cuore e il flusso del sangue attraverso le valvole per mezzo degli ultrasuoni. Diversamente dalle radiazioni impiegate in radiologia, gli ultrasuoni sono innocui, per cui non è necessaria alcuna precauzione e l’esame può essere effettuato su qualunque paziente innumerevoli volte (anche nelle donne in gravidanza).

 

Per che cosa viene utilizzata l’ecocardiografia transesofagea per via endoscopica?

L’ecocardiografia consente di acquisire informazioni sulla contrattilità del cuore, sulla morfologia delle sue valvole e sul flusso del sangue nelle sue cavità, sia a riposo che dopo l’esercizio fisico o l’assunzione di un farmaco.

L’ecocardiografia transesofagea rappresenta un esame di secondo livello, indicato generalmente nel caso in cui l’ecocardiogramma transtoracico venga ritenuto insufficiente o non interpretabile rispetto al quesito clinico; in alcuni casi può essere direttamente prescritto come test d’elezione: presenza di patologie difficilmente diagnosticabili, come rare malformazioni congenite, malattie dell’aorta toracica o difetti complessi delle valvole cardiache.

 

Si prevedono norme di preparazione?

Per effettuare l’ecocardiogramma transesofageo è necessario essere a digiuno dalla mezzanotte precedente il giorno dell’esame. Le medicine possono essere assunte cercando di bere solo la minima quantità sufficiente per deglutire i farmaci. In caso di diabete è opportuno consultarsi con il proprio medico per stabilire la dose adeguata di insulina che dovrà essere ovviamente ridotta per il digiuno.

 

 

Chi può essere sottoposto a ecocardiografia transesofagea per via endoscopica?

Non esistono particolari controindicazioni all’ecocardiografia: chiunque può sottoporsi all’esame.

 

Come viene svolta l’ecocardiografia transesofagea per via endoscopica?

Si fa stendere il paziente a petto nudo sul lettino dell’ecografista, che gli posizionerà degli elettrodi sul petto. In seguito l’ecografista spalmerà un apposito gel sul petto del paziente e sul trasduttore, una sonda che, appoggiata sul torace, emette gli ultrasuoni che, riflessi e rielaborati dall’apparecchiatura, permettono la visualizzazione del cuore e delle sue strutture. La sonda verrà spostata sul petto tramite una leggera pressione. Si potrebbe richiedere al paziente di rimanere immobile o di respirare profondamente. Una volta terminato l’esame, gli elettrodi verranno rimossi e non resterà che pulirsi dal gel rimasto sul petto. Il paziente deve togliere eventuali occhiali e protesi, stendersi sul fianco e posizionarsi con busto e collo leggermente flessi versi le gambe. In seguito dovrà deglutire una sonda simile a quella utilizzata per la gastroscopia, inserita mediante un boccaglio posto tra i denti. L’esame dura complessivamente circa 10-15 minuti.

 

L’ecocardiografia transesofagea per via endoscopica è dolorosa o pericolosa?

L’ecocardiografia transesofagea non è dolorosa né pericolosa, ma il passaggio della sonda tramite la bocca potrebbe provocare un certo fastidio. Per tale motivo, per migliorare la tolleranza alla manovra, il medico o il personale infermieristico eseguono un’anestesia locale (spruzzando uno spray in gola), alla quale possono abbinare, nei pazienti più sensibili, un blanda sedazione per via endovenosa. In questo caso, dopo l’esame non sarà possibile guidare o svolgere attività che richiedano un’attenzione particolare per almeno 5-6 ore poiché lo stato di vigilanza potrebbe essere ridotto.