Ecoendoscopia
Che cosa si intende per ecoendoscopia?
L’ecoendoscopia è una metodica importante per studiare le patologie dell’apparato digerente, delle vie biliari e del pancreas. Consente di effettuare un’esplorazione ecografica delle pareti dei visceri e delle regioni circostanti grazie all’applicazione di una piccola sonda a ultrasuoni sulla punta dell’endoscopio. Questo esame permette di superare i limiti dell’ecografia tradizionale transcutanea raggiungendo un potere di risoluzione superiore alle altre metodiche per determinate indicazioni, come la valutazione della parete degli organi cavi dell’apparato digerente superiore ed inferiore, lo studio dei linfonodi mediastinici e del parenchima pancreatico. Permette inoltre di eseguire agobiopsie delle lesioni pancreatiche e linfonodali.
È doloroso o pericoloso?
Il fastidio è paragonabile a quello delle normali indagini endoscopiche ma, poiché l’esame è normalmente più lungo rispetto alle altre procedure, viene effettuato tramite una sedazione (cosciente o profonda in base alle caratteristiche del paziente). Le complicanze dell’ecoendoscopia diagnostica sono rare (0,005% dei casi) e sono sovrapponibili a quelle dei comuni esami endoscopici. Le complicanze risultano più frequenti in caso di indagini operative e variano da caso a caso in base al tipo di operatività e alle condizioni del paziente. Le complicanze che possono verificarsi in corso di procedure operative sono il sanguinamento dalla sede della biopsia e la perforazione intestinale provocata dalla pressione dello strumento, oltre alle complicanze cardiorespiratorie determinate dalla necessità di una sedazione più profonda.
Chi può esserne sottoposto?
L’ecoendoscopia permette la stadiazione dei tumori maligni del tubo digerente o degli organi circostanti. Inoltre, rende possibile la localizzazione e visualizzazione di lesioni benigne della parete esofagea, gastrica, duodenale, rettale, del pancreas o delle vie biliari. Allo stesso modo, l’ecoendoscopio può essere impiegato per risolvere dubbi diagnostici che interessano strutture adiacenti al tubo digerente.
È necessario prepararsi in qualche modo prima dell’esame?
La preparazione varia in base alla sede di indagine. Per il tratto digestivo superiore, è necessario il digiuno a partire dalla mezzanotte del giorno dell’esame. Se l’ecoendoscopia è programmata nel pomeriggio, si può consumare una colazione leggera entro le 7.00. Non è necessario sospendere le terapie croniche. Per il tratto digestivo inferiore, è invece opportuno preparare l’intestino con clisteri ed essere a digiuno da almeno tre ore.
Come viene svolto l’esame?
Sotto il profilo tecnico, non si differenzia da un normale esame endoscopico. La procedura è rapida e va dai 10 minuti per l’esplorazione del retto, ai 30 minuti per lo stomaco o il pancreas. Questi ultimi vengono esplorati dopo aver effettuato al paziente una premedicazione con anestesia locale e sedativi. Dopo l’esame, il paziente viene tenuto sotto osservazione fino al completo risveglio dalla sedazione.