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Enciclopedia

Risonanza magnetica addome (RM addome)

Che cosa si intende per Risonanza magnetica dell’addome?

 

La risonanza magnetica nucleare è una tecnica diagnostica che si basa sull’applicazione di un campo magnetico di elevata intensità e onde di radiofrequenza (simili alle onde radio) al distretto corporeo da analizzare. In confronto ad altre metodiche radiologiche di visualizzazione, come la TC, offre il vantaggio della non invasività e il non ricorso a radiazioni ionizzanti e permette di acquisire immagini in tre dimensioni.

 

Per cosa viene utilizzata la Risonanza magnetica dell’addome?

La risonanza magnetica dell’addome è un esame che, generando immagini dettagliate e ad alta risoluzione di tutti gli organi e apparati, consente la documentazione di condizioni patologiche di diversa origine. Viene spesso impiegata come indagine di secondo livello per chiarire i risultati di precedenti esami ecografici o di tomografia computerizzata.

 

Si prevedono norme di preparazione?

Il giorno dell’esame si deve rispettare il digiuno a partire dalla mezzanotte.

 

Chi può essere sottoposto alla Risonanza magnetica dell’addome?

Non possono sottoporsi a questo tipo di esame i portatori di pacemaker o di dispositivi ad attivazione magnetica – come elettrodi e neurostimolatori – e i portatori di protesi di non accertabile compatibilità con i campi magnetici. Nel caso ci siano dubbi sulla presenza nel corpo di parti metalliche (punti di sutura, clip, protesi) è necessario che il paziente informi il personale medico e paramedico, che potrà disporre l’esecuzione preliminare di radiogrammi che permettano di verificarne l’effettiva presenza. Viene sconsigliato nel primo bimestre di gravidanza.

 

La Risonanza magnetica dell’addome è dolorosa o pericolosa?

L’esame non risulta né doloroso, né pericoloso. L’unico fastidio che si può avvertire è rappresentato dal rumore del macchinario in funzione.

 

Come viene svolta la Risonanza magnetica dell’addome?

Si fa entrare il paziente nel tubo dell’apposito macchinario sdraiato su un lettino. L’esame – che può richiedere la somministrazione in vena di un mezzo di contrasto paramagnetico- impiega un forte campo magnetico e onde di radiofrequenza analoghe a quelle delle trasmissioni radiotelevisive. Per la buona riuscita della risonanza magnetica è fondamentale che il paziente resti immobile: è necessario infatti poter ricavare diverse immagini.