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Enciclopedia

Risonanza magnetica con tensore di diffusione (DTI) o Trattografia

La risonanza magnetica (RM) con tensore di diffusione (in inglese “diffusion tensor imaging, DTI) è una tecnica di risonanza magnetica in cui è previsto l’impiego di uno strumento (il tensore di diffusione) che consente di acquisire immagini anche tridimensionali basandosi sull’analisi del movimento delle molecole d’acqua contenute nei tessuti del cervello. I dati ricavati si possono utilizzare anche per mappare tridimensionalmente la sostanza bianca, metodica che prende il nome di trattografia.

 

Per cosa viene utilizzata la risonanza magnetica con tensore di diffusione?

La risonanza magnetica con tensore di diffusione permette di studiare i tessuti sia in condizioni fisiologiche che in presenza di patologie. L’analisi dell’integrità della sostanza bianca si rivela ad esempio utile in caso di patologie demielinizzanti come la sclerosi multipla, neurodegenerative come la malattia di Alzheimer e alcune forme di tumore al cervello. Inoltre questo tipo di risonanza magnetica può essere impiegata nello studio dello sviluppo del cervello durante l’infanzia e l’adolescenza e le alterazioni della sostanza bianca collegate all’autismo, alla sindrome da deficit di attenzione/iperattività, alle psicosi e all’abuso di sostanze stupefacenti o alcol. L’esame riveste particolare importanza nella preparazione degli interventi chirurgici per individuare le sedi di passaggio delle più importanti fibre nervose per prevenirne il danno durante le procedure.

 

Chi può essere sottoposto all’esame?

È possibile che la risonanza magnetica venga controindicata ai portatori di pacemaker, di alcuni tipi di protesi alle valvole cardiache e di impianti metallici ed in generale in presenza di corpi estranei metallici nel corpo umano. Tali situazioni comunque vengono preventivamente valutate dal medico responsabile dell’esecuzione dell’esame.

Anche la claustrofobia viene considerata una controindicazione ma nel nostro Centro è presente un’apparecchiatura a magnete “aperto” appositamente studiata per permettere anche ai pazienti claustrofobici di eseguire l’esame. Può esserci il rischio di una reazione allergica solo in caso di procedure che richiedono l’iniezione di un mezzo di contrasto.

 

La risonanza magnetica con tensore di diffusione è un esame doloroso e/o pericoloso?

La risonanza magnetica è una procedura sicura e indolore e l’impiego del tensore di diffusione è assolutamente non invasivo.

 

Come viene svolta la risonanza magnetica con tensore di diffusione?

L’esame viene effettuato in un macchinario all’interno del quale si fa scorrere il lettino su cui viene adagiato il paziente, sdraiato sulla schiena, che deve rimanere immobile. Nel corso della procedura l’apparecchio scansiona l’area da analizzare, mandando le informazioni a un computer che le elabora restituendo le immagini analizzate poi dal medico. In genere la durata di una risonanza magnetica va dai 30 ai 60 minuti, la tecnica di RM con tensore di diffusione è una parte aggiuntiva dell’esame che può durare tra i 10 ed i 20 minuti.

 

Norme di preparazione

Prima dell’esame bisogna togliere tutti gli accessori metallici e gli apparecchi elettronici (come gli orologi). Per il resto, non è necessaria nessuna preparazione particolare, ma è opportuno seguire tutte le istruzioni fornite dal medico e dal tecnico di radiologia responsabile dell’esecuzione dell’accertamento.