TAC
Che cosa si intende per TAC e a cosa serve?
La TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) è una metodica di diagnostica per immagini che utilizza le radiazioni.
Adoperata fin dall’inizio degli anni 70, soprattutto come TAC cerebrale (per questa invenzione Hounsfield ottenne il premio Nobel), è in grado di rappresentare il corpo umano in sezioni (tomografia) secondo piani assiali, cioè con tagli trasversali dalla testa ai piedi. Il tubo radiogeno, l’elemento che emette i raggi X, ruota attorno al paziente, che sta sdraiato su un lettino che si muove orizzontalmente (TAC spirale).
In Humanitas vengono usate macchine a spirale multistrato, che permettono cioè di ottenere contemporaneamente l’immagine di 16 sezioni del corpo per ogni rotazione del tubo radiogeno, che dura mezzo secondo. Viene ottenuta quindi l’immagine di volumi cospicui in tempi brevissimi (una TAC del torace o dell’addome può durare poco più 10 secondi). Strati tanto sottili e rappresentati in tempi tanto brevi permettono un dettaglio molto preciso delle immagini ottenute, eliminando i disturbi causati ad esempio dalle pulsazioni del cuore o alla respirazione. Il computer, inoltre, ricostruisce le immagini in tre dimensioni, in modo istantaneo.
Spesso quando viene eseguita la TAC si utilizza un mezzo di contrasto iodato per via endovenosa, soprattutto per la TAC dell’addome, del torace, del cuore o dei vasi. In questo caso è necessario il digiuno per qualche ora e vengono generalmente prescritti alcuni esami del sangue, per essere sicuri ad esempio che la funzionalità renale sia buona. L’impiego del contrasto provoca il rischio, seppur molto basso, di allergie.
Per cosa viene utilizzata la TAC?
Il campo di applicazione della TAC è molto ampio: si va dal campo neurologico a quello scheletrico, toracico, addominale, oncologico di ogni distretto, ginecologico, vascolare, cardiaco e traumatologico. Con la TAC spirale multistrato è possibile visualizzare molto bene non solo gli organi interni del corpo umano, ma anche le arterie e le vene, in quanto si possono eliminare gli artefatti da movimento. In questo caso la TAC può sostituire un’angiografia, esame sicuramente più invasivo della TAC.
All’angiografia si lascia soltanto la parte interventistica, cioè terapeutica, come l’angioplastica. Lo stesso discorso, seppure agli inizi, è valido per la coronaro-TAC: le coronarie, esaminate abitualmente con la coronarografia, possono essere indagate con le nuove TAC a 16 strati, in tempi brevissimi e in modo sincronizzato con l’elettrocardiogramma, sfruttando dopo l’esame, nella fase di ricostruzione delle immagini, sofisticati programmi di elaborazione. Talvolta, la TAC può essere adoperata in combinazione con la risonanza magnetica: i due esami forniscono infatti in molti casi informazioni complementari. Molto spesso viene prescritta in seconda battuta dopo l’ecografia, per ottenere ulteriori informazioni utili alla diagnosi.
Poiché la dose di radiazioni emesse dalla macchina può essere in certi casi discretamente alta, bisogna essere molto prudenti, soprattutto nei bambini e nelle donne in età fertile. Per questo motivo la TAC non può e non deve essere ritenuta uno strumento diagnostico da usare come check-up.