Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Telegram

Articoli

Fake news tiroide
Articoli Diamo voce alla ricerca Malattie Prevenzione

Le fake news sulla tiroide: vero o falso?

Aumento e diminuzione del peso dipendono sempre dal cattivo funzionamento della tiroide

Falso.

Solo in presenza di una significativa alterazione degli esami di funzione tiroidea è possibile attribuire alla tiroide qualche responsabilità in merito ai cambiamenti di peso.

Nei pazienti con ipertiroidismo franco si può osservare un importante calo ponderale, in genere associato ad altri sintomi quali tachicardia e agitazione. Attenzione però: il peso perso è anche imputabile a una perdita di massa muscolare (motivo di più per non considerare l’ormone tiroideo come la cura dell’eccesso di peso).

Per quanto riguarda l’ipotiroidismo, soprattutto nelle forme severe, l’inizio della terapia sostitutiva si associa a un calo di peso, soprattutto per la perdita di acqua ritenuta, e non di tessuto adiposo. Quando gli esami di controllo ci mostrano che il paziente è adeguatamente sostituito non abbiamo tuttavia nessun alibi: l’incremento del dosaggio di levotiroxina non è la risposta per facilitare il calo ponderale.

Chi soffre di malattie della tiroide può andare al mare

Vero.

I dati disponibili sfatano la credenza che l’aria di mare influenzi in modo significativo la concentrazione di iodio nell’organismo.

Lo iodio è una componente importante per il corretto funzionamento della tiroide, perché è legato alla sintesi degli ormoni tiroidei, quindi una sua corretta assunzione garantisce il buon funzionamento della ghiandola. Così pure è noto che l’eccessiva introduzione di iodio possa indurre una condizione di ipertiroidismo

Va ricordato che “quello che conta è lo iodio che viene introdotto con l’alimentazione e non quello che viene respirato con l’aria di mare”.

Una vacanza in una località di mare non è pertanto controindicata in chi è ipertiroideo, come pure non rappresenta un reale beneficio per chi è, invece, affetto da ipotiroidismo.

Una gravidanza quando si è affetti da ipotiroidismo è rischiosa

Falso

Falso, ma è fondamentale avere un adeguato controllo della patologia al momento del concepimento e soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, quando il fabbisogno di ormone tiroideo del feto dipende completamente dalla madre.

È pertanto indicato, in previsione di una gravidanza, valutare l’adeguatezza del trattamento con ormone tiroideo, adeguatezza che va poi monitorata in corso di gravidanza facendo riferimento a range di normalità che sono lievemente diversi rispetto a quelli della popolazione generale.

Eseguire agoaspirato del nodulo tiroideo è pericoloso

Falso

La procedura è semplice, rapida. Non richiede anestesia e si esegue in ambito ambulatoriale sotto guida ecografica e le informazioni che ne possiamo ricavare sono fondamentali per escludere o confermare la presenza di una neoplasia tiroidea.

La credenza che, nei casi in cui sia già presente un tumore, l’ago possa contribuire a disseminare le cellule maligne nell’organismo è stata smentita da prove scientifiche.

Va tuttavia sottolineato che non tutti i noduli tiroidei vadano sottoposti ad agoaspirazione, ma solo quelli che presentino caratteristiche di sospetto all’esame ecografico.

Se si soffre di una patologia tiroidea è necessario ridurre o aumentare l’assunzione di sale iodato con la dieta

Vero

Lo iodio è un componente essenziale degli ormoni tiroidei. Un corretto apporto di iodio evita carenze che indurrebbero la tiroide a ingrandirsi nel tentativo di assorbire questo elemento. Quindi, quando si parla di patologie tiroidee bisogna prestare attenzione anche alla dieta. per introdurre con l’alimentazione la quantità di iodio giornaliera adeguata (150-250 mcg al giorno). Lo iodio è contenuto in alimenti di quotidiano consumo quali pesce, crostacei, molluschi, sale marino, uova, cereali.

In pazienti con ipotiroidismo e noduli tiroidei raccomandiamo un adeguato apporto di iodio e, talvolta, soprattutto quando il consumo di alimenti che contengono iodio è ridotto, consigliamo un aumento del consumo di sale iodato, ovvero arricchito con iodio.

Nei pazienti, invece, con ipertiroidismo raccomandiamo di limitare l’eccessivo consumo alimenti ricchi di iodio, in particolare il consumo di sale iodato, alghe e crostacei, e di evitare, laddove possibile, l’assunzione di farmaci e integratori che contengono iodio.

La tiroide influenza il tono dell’umore e lo stress

Vero

È possibile che un’alterata funzione tiroidea possa avere un effetto sul tono dell’umore… irritabilità e ansietà nell’ipertiroidismo e deflessione del tono dell’umore nell’ipotiroidismo. È pertanto possibile inserire una valutazione della funzione tiroidea qualora tali manifestazioni si protraggano nel tempo e si associno ad altri segni o sintomi di alterata funzione tiroidea.

Per quanto vi sia una stretta relazione tra stress e sistema endocrino (ricordiamo come il cortisolo venga prodotto dall’organismo in risposta a condizioni di stress), non possiamo dire che lo stress possa direttamente indurre un malfunzionamento della tiroide

È stata invece proposta una correlazione tra intensi eventi stressogeni e la comparsa ad esempio di ipotiroidismo autoimmune. Si pensa che il ruolo dello stress possa essere quello di slatentizzare la comparsa di una patologia che altrimenti avrebbe potuto esordire in un secondo momento, senza tuttavia un ruolo direttamente eziopatogenetico.

Il mal di gola e la fatica a deglutire dipendono dalla tiroide

Falso

In caso di fastidio o difficoltà nella deglutizione, la tiroide è spesso ritenuta la prima responsabile. Tuttavia, solo una tiroide molto ingrossata (o con noduli voluminosi) può determinare difficoltà della deglutizione. Andrebbero pertanto escluse cause più comuni, quali esofagite da reflusso o faringite.

Di aiuto è la palpazione del collo che consente l’identificazione di eventuali formazioni nodulari (da approfondire con una ecografia mirata) e di identificare una dolorabilità “tiroidea” che potrebbe sottendere la presenza di una tiroidite subacuta (che si manifesta con dolore al collo con irradiazione all’orecchio e che si accentua alla palpazione della ghiandola).

La terapia a base di tiroide secca è più efficace degli ormoni tiroidei per la cura delle patologie tiroidee

Falso.

Tra le molte fake news che circolano su internet, una molto diffusa riguarda l’impiego della tiroide secca, ovvero estratto secco di tiroide porcina, per il trattamento dell’ipotiroidismo. Per decenni, è stata utilizzata come trattamento dell’ipotiroidismo, prima dell’introduzione della L-tiroxina di sintesi chimica.

Il principale limite di tali preparazione risiede nel fatto che le compresse contengono una miscela di L-Tiroxina e L-Triiodotironina, che può variare da preparazione a preparazione a seconda della provenienza e dell’alimentazione degli animali da cui la tiroide è prelevata. Questa estrema variabilità e disomogeneità rende tali preparati di difficile gestione ed richiede monitoraggio più accurato.

L’utilizzo di tali preparati non presenta pertanto alcun vantaggio rispetto alla terapia standard con L-Tiroxina nonostante quanto sostenuto dai fautori delle terapie “naturali”.