Combattere il cancro alla vescica attraverso il sistema immunitario
Facciamo Ricerca per dimostrare l’efficacia di una nuova terapia per combattere il tumore della vescica attraverso il sistema immunitario. Grazie al progetto di Ricerca condotto dalla Prof.ssa Maria Rescigno, questa innovativa strategia d’attacco potrà limitare il ricorso alla chirurgia, diminuendo le recidive e soprattutto riducendo il rischio dell’asportazione dell’organo, una delle operazioni più traumatiche in ambito oncologico.
Cosa vogliamo curare
Il carcinoma della vescica è un tumore che colpisce tre volte più gli uomini delle donne. Nella sua forma meno aggressiva la malattia non infiltra la parete muscolare (NMIBC) e si cura prima con la chirurgia e solo dopo con un farmaco chemioterapico (mitomicina C) o immunoterapico(BCG) a livello locale.
Tuttavia molti pazienti nel giro di 6-12 mesi tornano ad ammalarsi e devono quindi nuovamente sottoporsi all’intervento chirurgico. Nella peggiore delle ipotesi il carcinoma può diventare più invasivo, infiltrando la parete muscolare. In questi casi, oltre a ricorrere a trattamenti terapeutici più aggressivi, può essere necessario asportate tutta la vescica, un intervento che ha gravi conseguenze sulla qualità di vita del paziente.
Dove vogliamo arrivare
I ricercatori hanno scoperto un interessante meccanismo di interazione tra la mitomicina e il sistema immunitario: il chemioterapico stimola la risposta immunitaria portandola a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Inoltre i ricercatori hanno identificato un biomarcatore che permette di capire in anticipo se i pazienti risponderanno o meno al farmaco, evitando così una terapia inefficace.
Trattare il paziente con la mitomicina prima di rimuovere il tumore può quindi rivelarsi una cura innovativa per ridurre le recidive e soprattutto diminuire il numero degli interventi chirurgici: è questa l’ipotesi scientifica che il progetto mira a confermare attraverso lo studio clinico.
Quali sono i tempi previsti per il progetto?
Il progetto dura circa 2 anni: è iniziato a gennaio 2019 e la fine del trial clinico è previsto, tra arruolamento e follow up, per Febbraio 2022.
Quanti ricercatori sono impegnati?
Allo studio lavorano 1 ricercatrice – la Prof.ssa Maria Rescigno, 2 clinici e una data manager
Ci sono altri enti finanziatori a parte Fondazione Humanitas per la Ricerca?
Il progetto è finanziato, oltre che da Fondazione Humanitas per la Ricerca, anche da Borsa FIRC.
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