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Sara

In fuga dalla città per scrivere un nuovo capitolo di vita, purché sia davanti al mare.

Essere Sara, milanese in fuga dalla città. Anima acquatica che ha detto stop al caos della sua Milano, tanto amata negli anni giovanili, e così stretta oggi, nel suo nuovo bisogno di spazio e di tempo. Dopo diciannove anni di sala operatoria, di ambiente sterile e luce artificiale, ha detto basta a tutto ciò che era noto e conosciuto. Adesso, davanti a una pagina tutta bianca, nonostante un po’ di timore, sa di avere fatto la scelta giusta e porta con sé la certezza di volerla scrivere all’aria aperta. Dal suo buen retiro in Sardegna, in quella terra di cui i suoi genitori si sono innamorati sin dal viaggio di nozze, sprofondandoci le radici dell’estate e del “tempo buono”, guarda il mare e asseconda i pensieri, diventando un giorno la titolare di un B&B e il giorno dopo un’addestratrice di cani. Una cosa le è chiara: l’acqua la rigenera e da quella non si vuole allontanare, indipendentemente dalle sponde che lambisce. Quando si vuole rilassare profondamente, e non può farsi una nuotata, panacea di tutti i mali, si mette a cucinare chili di polpette e a infornare dolci che non mangia, ma che distribuisce a profusione a vicini, parenti e ad amici, ghiotti delle sue torte di mele e del suo plumcake cioccolato e pere. Sente di avere imparato a guardare la vita con occhi nuovi, con meno filtri, con meno orari, trasformando il verbo “devo” in “desidero”.