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Sarah

Beethoven, complementi d’arredo e rombo di motori per fare pace con anima e mente.

Essere Sarah, un talento per le lingue e una passione per la musica, come se l’universalità dei linguaggi fosse parte integrante della sua identità. Ma se avere una mamma inglese e crescere bilingue sono stati un vantaggio nell’apprendere, la passione per il suono che crea è qualcosa che, per lei, va al di là del semplice comunicare. Scrupolosa e rispettosa delle regole, estremamente ligia, spesso addirittura intransigente con sé stessa, trova la sua via di fuga perdendosi fra le opere di Beethoven, in particolare nel Concerto per pianoforte e orchestra numero 5 – L’imperatore – che letteralmente la rapisce, catapultandola in un altrove senza spazio e tempo. Così, al mattino presto o alla sera tardi, scarpette ai piedi e musica nelle orecchie, si smarrisce correndo o camminando, cercando di abbandonare il suo bisogno di controllo e il frastuono della mente. Come le piace scivolare fra le note, le piace anche farlo fra i flutti della baia di Agay, dove ha trascorso oltre trent’anni della sua vita e dove conserva i ricordi preziosi e spensierati delle estati con i suoi genitori e suoi fratelli. Ma le passioni non si esauriscono qui: ama viaggiare e sogna la Patagonia; adora i complementi d’arredo e divora riviste del settore, inserendo sempre nuovi desideri nella sua wish list per la casa; e, in contrapposizione con la sua dolcezza e il suo allure da “brava ragazza”, va pazza per i motori e la velocità e, quando riesce, fa il pieno di adrenalina in pista. Attenta ai dettagli, ha imparato a trasformare ogni esperienza in un’occasione unica da assaporare fino all’ultimo, come i cioccolatini nella scatola di Forrest Gump.