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tumore del colon retto - Spinelli
Diamo voce alla ricerca

Tumore al colon retto in aumento tra i giovani, l’impegno della Ricerca

Nell’ultimo decennio l’incidenza del tumore al colon retto nei giovani di età pari e/o inferiore ai 49 anni è aumentata del 30%. Questo a fronte di un controllo più efficace della patologia nella popolazione generale, attraverso screening e protocolli di diagnosi precoce. Le stime attestano che una persona nata negli anni ‘90 ha probabilità 2 volte superiori di sviluppare tumori al colon e 4 volte per il tumore del retto rispetto a una persona nata negli anni ‘50. Le cause di questo fenomeno, come spiegheremo tra breve, sono ancora sconosciute perché non sembrano correlate ad alcun fattore di rischio noto.

I nostri ricercatori sono in prima linea nello studio di queste forme di tumore al colon a insorgenza precoce, con l’obiettivo primario di migliorare il percorso di prevenzione, diagnosi e cura.

Questa specifica forma di malattia, proprio in considerazione dello sviluppo in pazienti di giovane età – spiega il Professor Antonino Spinelli, Direttore dell’UO Chirurgia del Colon e del Retto IRCCS Istituto Clinico Humanitasviene definita early-onset colorectal cancer (EOCRC), cioè una neoplasia a insorgenza precoce, rispetto alla forma più frequente che interessa generalmente pazienti più anziani. La nostra divisione ha da tempo identificato l’EOCRC come uno dei principali filoni di ricerca. Ecco perché abbiamo fondato, insieme ad altre istituzioni, un registro internazionale che si chiama GEOCODE e partecipiamo a diversi altri progetti internazionali su questo tema”.

L’impegno a livello europeo

Il tema del tumore al colon retto e della sua maggiore incidenza nei giovani è tra quelli emergenti in ambito oncologico. Per questa ragione, è stato portato all’attenzione dell’Assemblea Generale dell’European Cancer Organisation (ECO) del 29 giugno 2023, dove il Professor Spinelli ha partecipato rappresentando l’Italia in qualità di Segretario Generale e Presidente Eletto della European Society of Coloproctology.

In occasione dell’Assemblea Generale, in presenza del Vice Presidente della Commissione Europea Margaritis Schinas e di numerosi politici, è stata anche lanciata la European Cancer Community Foundation, con l’obiettivo primario di favorire un accesso più equo e omogeneo alle cure a tutti i cittadini membri della Comunità Europea.

Gli studi del gruppo di Spinelli sui tumori al colon retto

Attualmente, il gruppo del Professor Spinelli ha in corso diversi studi su questa forma di tumore a insorgenza precoce, studi che si avvalgono della collaborazione tra professionisti di diversi ambiti disciplinari.

Una delle ricerche, che Fondazione Humanitas per la Ricerca ha intenzione di sostenere, ha evidenziato che l’aumento dei casi che si sta registrando nei giovani non sarebbe correlato a un aumento dei casi causati da sindromi genetiche, come la sindrome di Lynch, o a malattie che possono causare una predisposizione, come ad esempio le malattie infiammatorie croniche intestinali.

Questo è molto interessante perché significa che tali tumori al colon sono casi cosiddetti sporadici, cioè senza fattori di rischio noti.

I nostri studi hanno mostrato anche – sottolinea l’esperto – che in questa classe di pazienti under 49 la diagnosi di tumore è più tardiva rispetto all’insorgenza dei sintomi del tumore al colon. Ciò accade perché spesso il segnale-sintomo di allarme viene sottovalutato nei giovani. Questo dato però spiega solo in parte la peggiore prognosi nei pazienti giovani, rispetto ai senior, anche in stadi precoci”.

L’aggressività dei tumori EOCRC

Un altro studio condotto dal gruppo di ricercatori guidati dal Prof. Spinelli ha rilevato cheanche i tumori iniziali nei giovani sono più aggressivi rispetto agli adulti/anziani, con una risposta peggiore ai trattamenti neoadiuvanti radio/chemioterapici standard, cioè quei trattamenti che vengono programmati prima degli interventi chirurgici.

L’età è risultata un fattore di rischio indipendente per una peggiore risposta. Perché queste informazioni sono preziose? I dati fanno ipotizzare che, insieme a un programma più efficace di prevenzione e diagnosi, i pazienti con EOCRC potrebbero beneficiare prima di tutto di uno studio più approfondito della biologia e della patogenesi del tumore, e poi anche dell’identificazione di nuovi marcatori biologici per una diagnosi precoce e dello sviluppo di diverse opzioni di trattamento. Con l’obiettivo finale di mettere a punto terapie personalizzate sulla base della natura della malattia e delle esigenze della singola persona.

Il cuore della ricerca Humanitas sui tumori al colon retto

Vediamo ora quali sono i punti fondamentali sui quali si sta sviluppando l’attività di Ricerca in Humanitas per quanto riguarda il tumore al colon retto a insorgenza precoce.

  • Identificazione di biomarcatori per guidare le terapie neoadiuvanti che precedono la chirurgia.

Spesso il tumore al colon rettoa insorgenza precoce viene diagnosticato in stadio localmente avanzato e richiede un trattamento radio-chemioterapico prima dell’intervento. Tuttavia, come abbiamo già raccontato, l’età rappresenta un fattore di rischio predittivo per una peggiore risposta a questi trattamenti. I ricercatori, quindi, stanno lavorando per definire nuovi regimi di trattamento per una terapia “target”, in grado di bilanciare positivamente, soprattutto nei giovani, il successo terapeutico e l’impatto sulla qualità della vita (sociale, lavorativa, sessuale).

  • Analisi sulla sopravvivenza libera da malattia per le forme precoci sporadiche early onset rispetto a quelle late onset.

Studi retrospettivi condotti dal gruppo di Humanitas attestano nelle forme precoci sporadiche “early onset” (quelle dei giovani non riconducibili a fattori di predisposizione) una peggiore sopravvivenza libera dalla malattia, rispetto alle “late onset” (pazienti che hanno più di 50 anni). Il progetto punta a un’analisi specifica sugli stadi precoci per entrambe le tipologie di soggetti, così da valutare eventuali differenze in termini di incidenza di recidiva della malattia. 

L’Intelligenza Artificiale per il tumore al colon retto

Tra i progetti di ricerca più innovativi nel campo degli studi per la cura e la prevenzione dei tumori al colon retto c’è lo studio ARICRAFT. L’Acronimo è piuttosto complesso e sta per Artificial Intelligence to predict prognosis and response to chemo-radiotherapy in colorectal cancer through the analysis of cancer-associated fibroblasts’ and tumour-associated macrophages’ expression. Lo studio valuta, grazie all’uso di sistemi basati su AI, l’espressione di alcuni elementi cellulari propri del sistema immunitario e del tessuto connettivo, associati al tumore e a un biomarcatore (che si chiama PV1). Questo perché la sua espressione viene associata alla progressione tumorale e alla resistenza a farmaci.

Tutti questi dati verranno valutati sia in pazienti “early-onset” sia “late onset”, per capire se esiste una differenza nella loro espressione relativamente all’età, quale potenziale fattore del diverso comportamento biologico del tumore al colon retto nei pazienti più giovani rispetto a chi ha più di 50 anni. Obiettivo è anche sviluppare un biomarcatore di prognosi e risposta ai trattamenti chemio/radioterapici. Si cerca, cioè, di predire, con l’aiuto di un biomarcatore, quale potrebbe essere la risposta ai trattamenti e la sopravvivenza libera da malattia, così da indirizzare le terapie.

Il progetto ARICRAFT è uno dei vincitori del bando Humanitas 5×1000. Anche tu puoi fare qualcosa di concreto per migliorare i processi di diagnosi, cura e prevenzione del tumore al colon retto.