Essere Marina una cascata di riccioli dorati, indomabili e irrequieti che ben ne rappresentano lo spirito e la determinazione. Chi la conosce bene la chiama zingara, perché nonostante la sua professione di avvocato e il suo ruolo di mamma, sente dietro l’angolo sempre e comunque la possibilità di un nuovo viaggio che sia dentro di sé o per le strade del mondo. Nel suo sorriso aperto conserva il piacere di chi sa ridere di gusto, di chi ha incontrato il suo bambino interiore e non ha intenzione, vita permettendo, di farselo sfuggire. Le piacciono le partenze pronti e via, dove si definisce la meta ma ci si prende il gusto di vagare, assaporando ogni aspetto della cultura del paese che ti ospita, e tanti anni in camper le hanno fatto godere a fondo il piacere del vagabondare. Super attiva fa volontariato in ospedale, tiene come counselor corsi di crescita personale all’UNI3 e recita in una compagnia amatoriale. Ha di recente scoperto i poteri curativi delle piante e si sta appassionando a una nuova avventura, perché la sua mente gitana non le dà mai tregua. Crede nella costante possibilità di crescere e di evolvere, perché attraverso la cura di sé si può veramente prendere in mano la propria vita e trovare il coraggio di cambiare.
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