In equilibrio sull’acqua, come una ninfea
Essere Irene, il mare come cura di corpo e anima. Vederlo e sentirlo, quieto o tempestoso, è per lei entrare in assonanza con i propri pensieri, è riuscire a guardarsi dentro, oltre la speranza, fino agli angoli più nascosti delle sue paure, fino alla sua forza vitale. Sentirsi una ninfea che nel galleggiare trova il suo equilibrio. Mamma amorevole e presente, percepisce che ogni azione è un’eredità preziosa per il suo Matteo, arrivato quando il sogno della maternità cominciava a trovare spazio in fondo a un cassetto. Moglie innamorata e amata, con quella purezza di sentimenti di chi si è incontrato a 15 anni e non si è più lasciato; ha attraversato unito burrasche e giorni di bonaccia, “perché insieme si può andare lontanissimo” come sussurra Jovanotti in Chiaro di Luna, la loro colonna sonora. Casa per Irene è famiglia: non importa il luogo, anche se adora la sua Sicilia e la sua Zafferana Etnea, aggrappata al vulcano. Casa sono i pancake con suo figlio la domenica mattina; sono gli amici di infanzia, come Laura, con cui condividere attimi di spensieratezza; sono gli incontri speciali, come Loredana, conosciuta in ospedale e con cui è nato un legame unico e indissolubile. Casa è aiutare gli altri come si può; è costruire e sfogliare album fotografici, dove la vita si raccoglie in istanti preziosi che nessuno può rubare; è la musica che la accompagna sempre, anche nelle notti insonni; è la preghiera, quella onesta, sincera, radicata, quella che ti connette con l’infinito e ti fa credere nel futuro, senza condizioni.