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Tumore del pancreas, la Ricerca può migliorare diagnosi e chirurgia

Il tumore del pancreas è una malattia difficile da diagnosticare e da curare. Ad oggi rappresenta la quarta causa di morte per tumore nei Paesi occidentali e potrebbe diventare la seconda da qui al 2030. La Ricerca, fortunatamente, sta facendo passi in avanti significativi per quanto riguarda l’individuazione precoce di questa neoplasia e il miglioramento degli approcci terapeutici, in particolare quelli chirurgici. Anche se non mancano le criticità.

Perché il tumore del pancreas è complesso da trattare

«La cura del tumore del pancreas – sottolinea il prof. Alessandro Zerbi, docente di Humanitas University, responsabile della Chirurgia Pancreatica all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e coordinatore di alcuni progetti di Ricerca innovativi  – è complessa per diversi motivi. Primo la diagnosi in stadio relativamente avanzato della malattia. Secondo la chirurgia resa difficile dalla sede “nascosta” del pancreas rispetto ad altri organi e dalla sua vicinanza a grosse vene e arterie. Terzo la scarsa risposta alle cure, che devono prevedere un approccio multimodale con chemioterapia, chirurgia quando possibile ed eventualmente radioterapia».

Per tutte queste ragioni è molto importante che la Ricerca possa progredire sia per quanto riguarda la comprensione dei meccanismi all’origine della malattia, con l’obiettivo di sviluppare nuove terapie, sia nell’utilizzo di approcci innovativi per migliorare le tecniche chirurgiche. Vediamo allora quali sono i più recenti sviluppi in tema di diagnosi precoce e alcuni progetti attivi in Humanitas, anche in ambito chirurgico.

Quale strada per la diagnosi precoce

Sappiamo che l’incremento dei numeri del carcinoma del pancreas registrato negli ultimi anni ha cause multifattoriali:

  • stili di vita poco salutari,
  • alimentazione disequilibrata,
  • agenti inquinanti tra cui al primo posto c’è il fumo,
  • componente genetica (nel 10% dei casi).

Per quanto riguarda l’ultimo punto, medici e ricercatori conoscono in parte le predisposizioni genetiche al tumore del Pancreas, ma l’assenza di marcatori predittivi o specifici e di sintomi facilmente riconoscibili comportano in molti casi un ritardo nella diagnosi.

Alcuni studi pilota sembrano dimostrare che il monitoraggio dei pazienti a rischio, di quelli con predisposizione genetica o con familiarità, può permettere di identificare la presenza di tumore del pancreas in fase molto iniziale, favorendo la buona riuscita delle cure. Tale monitoraggio viene effettuato soprattutto con ecoendoscopia e/o con risonanza magnetica.

Humanitas è da anni in prima linea nella sorveglianza di queste persone ed è il Centro italiano con il maggior numero di persone ingaggiate nel registro italiano promosso dall’Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas (AISP).

La sorveglianza sui pazienti a rischio

«Identificare i gruppi di persone a rischio – spiega la dott.ssa Silvia Carrara, responsabile del Programma di Ecoendoscopia all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, docente di Humanitas University e presidente AISP – è molto importante perché la sorveglianza condotta con i giusti mezzi, e con la tempistica corretta, porterà a diagnosi precoci di tumori del pancreas e a una migliore sopravvivenza dei pazienti».

Recentemente, il gruppo multidisciplinare di Humanitas dedicato alla familiarità del tumore al Pancreas ha collaborato alla pubblicazione sulla rivista internazionale The American Journal of Gastroenterology dello studio “Outcomes of a 3-year prospective surveillance in individuals at high-risk for pancreatic cancer”. Un progetto coordinato dal Pancreas Center di IRCCS Ospedale San Raffaele in collaborazione con l’Istituto del Pancreas dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.

Lo studio riporta i risultati della sorveglianza condotta proprio attraverso risonanza magnetica ed ecoendoscopia per 3 anni su 154 persone ad aumentato rischio di tumore del pancreas presenti nel registro italiano AISP. Sono stati identificati 8 adenocarcinomi del pancreas e una lesione premaligna. Di questi 8 pazienti con tumore, 5 erano portatori di mutazioni a livello di geni coinvolti nello sviluppo di tumore del pancreas.

L’uso di Intelligenza Artificiale e machine learning

Tra i progetti finanziati dai fondi 5×1000 di Humanitas ce n’è uno dedicato agli Algoritmi di Intelligenza Artificiale per predire le complicanze post-operatorie, realizzato con il supporto dei data scientists dell’Humanitas AI Center. Obiettivo di questo progetto di Ricerca è quello di migliorare la capacità di valutare, in fase pre-operatoria e con maggiore precisione, la possibilità di comparsa di complicanze dopo l’intervento e la loro gravità, così da premunirsi per limitare tali complicanze al massimo. A questo scopo, medici e ricercatori stanno usando algoritmi di IA applicati ai dati clinici e agli esami di imaging pre-intervento, come la tomografia computerizzata.

Diagnosi e medicina personalizzata per il tumore del pancreas

La Ricerca sta facendo progressi anche per identificare marcatori in grado di aiutare i medici a conoscere in anticipo la possibile risposta (positiva o negativa) alle diverse terapie. «In Humanitas – racconta Federica Marchesi, professoressa di patologia generale all’Università degli Studi di Milano e ricercatrice nei laboratori di IRCCS Istituto Clinico Humanitas – siamo impegnati in diversi progetti di ricerca per l’identificazione di marcatori predittivi, metabolici e immunologici». Parliamo di cellule e molecole che vengono identificate grazie a biopsia del tumore, con l’obiettivo di predire in anticipo, sul singolo paziente, la probabilità di risposta alle terapie.

Un phantom di pancreas, il modello per migliorare la chirurgia

Tra i progetti in corso, c’è quello sulla realizzazione di un “phantom di pancreas, ovvero un modello che riproduce l’organo in modo molto fedele usando materiale artificiale. Questo progetto, sostenuto da Fondazione Humanitas per la Ricerca e condotto in collaborazione con il Politecnico di Milano, di recente ha vinto un bando ministeriale per la Ricerca Finalizzata.

L’obiettivo, in questo caso, è quello di consentire a chirurghi e specializzandi di fare training per apprendere al meglio le varie tecniche di intervento. Inoltre, il phantom di pancreas aiuterà medici, ricercatrici e ricercatori a individuare strumenti specifici per la chirurgia pancreatica, come ad esempio colle e fili di sutura con caratteristiche utili a ottenere risultati migliori. Ogni organo ha caratteristiche anatomiche e funzionali proprie: il pancreas produce un succo molto corrosivo che può erodere le suture dopo l’intervento provocando infezioni o emorragie, ecco perché è importante studiare materiali e tecniche su misura per la chirurgia pancreatica.

Un giardino di tulipani viola

Nell’ottica di promuovere la Ricerca sul tumore del pancreas e sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza dei progetti di ricerca descritti in questo articolo, Medici, ricercatrici e ricercatori di Humanitas e Fondazione Humanitas per la Ricerca, con il coinvolgimento delle associazioni pazienti, l’8 novembre 2023 hanno piantato, nel giardino della sede di Rozzano dell’Istituto Clinico Humanitas, bulbi di tulipani viola, il colore della ricerca sul pancreas.

Questa azione rappresenta il primo passo di una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che sarà attiva da novembre ad aprile e i cui proventi saranno dedicati a progetti di diagnosi e cura del tumore del pancreas.

In Humanitas la Ricerca fiorisce accanto al letto dei pazienti.